I giorni dell’abbandono
C’è da parte nostra un certo disagio nel giudicare un libro scritto da uno pseudonimo che, nonostante le molte con-getture, non si sa chi in realtà sia. Sembra di essere entrati in uno di quegli odiosi giochi di società in cui, anche di fronte alla banalità, si rischia co-munque di fare la figura del cretino.
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