La partita

SCAFFALE

Oltre 600 pagine per parlare di una partita di calcio! Se si guarda al criterio estetico dell’equilibrio tra forma e contenuto, qui siamo decisamente squilibrati… Ci riferiamo al volume, intitolato appunto “La partita” di Piero Trellini, pubblicato da Mondadori tra gli Oscar Bestseller Open nel 2021.
La partita, spiega il sottotitolo, è ‘il romanzo di Italia-Brasile’ giocata a Barcellona il 5 luglio 1982 come semifinale per accedere alla finale del Campionato Mondiale di calcio che si stava svolgendo in Spagna.
Noi quell’incontro vagamente ce lo ricordiamo, lo abbiamo vissuto tra le tende di un camping.
Fino ad allora la squadra italiana, guidata da Enzo Bearzot, era stata tutt’altro che esaltante, tanto da qualificarsi a fatica dopo una specie di spareggio con il Camerun; inaspettatamente gli azzurri agli ottavi di finale avevano superato l’Argentina, campione del mondo uscente, una bella impresa destinata, si pensava, a durare poco, anche perché ai quarti si aveva di fronte il Brasile, da tutti considerato la migliore squadra del torneo, oltre che del mondo.
È con questo senso di frustrazione di fronte ad una sconfitta considerata inevitabile, che il libro di Trellini si dilunga, prendendo in esame un po’ tutti gli aspetti, anche psiciologici, coinvolti, a partire dai due commissari tecnici, alle formazioni che dovevano rispondere alla filosofia del gioco delle due squadre nazionali: il calcio spettacolo per il Brasile, il calcio difensivo per l’Italia.
A scardinare quello che tutti davano per scontato, sempre secondo Trellini, sembra sia stato il personaggio del ‘Vecio’, cioè il commissario tecnico Enzo Bearzot che, utilizzando ogni risorsa disponibile, compresa la voglia di rivalsa di Paolo Rossi, riuscì ad impostare una formazione inaspettatamente offensiva, tanto da sorprendere i brasiliani, fermi al loro schema di gioco.
Forse per dare il senso del modo di raccontare di Piero Trellini basterebbe dire che la narrazione della sola partita si dilunga per oltre 150 pagine, in cui ci vengono descritti persini gli scarpini dei giocatori.
Naturalmente non tutto quanto scritto dall’autore è di grande interesse per il lettore non esageratamente calciofilo; interessante comunque capire come le sponsorizzazioni siano entrate nel mondo del calcio, con un giro di denaro per noi difficilmente immaginabile.
C’è tutto il capitolo della lotta per la gestione delle organizzazioni preposte al gioco del calcio, sia a livello nazionale che internazionale, con Artemio Franchi che prendeva l’aereo per non mancare al Palio di Siena. Di grande interesse anche il mondo dei giornalisti chiamati a seguire gli incontri, con nomi tra il mitico e il poetico come Gianni Brera o Mario Soldati.
Non poteva naturalmente mancare la famosa partita in cui, in aereo di ritorno dal mondiale vinto dall’Italia, Bearzot e il presidente Pertini continuarono a vincere contro tutti … allo scopone scientifico.

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