Antenati

TEATRO

Inopportunamente, secondo noi, ‘fuori abbonamento’, al Teatro Comunale di Thiene è recentemente arrivato Marco Paolini, con uno spettacolo dal titolo “Antenati”.
Non è stato il miglior Paolini, diciamolo subito, ma certo è valsa la pena di sentirlo recitare in questo suo monologo che ha avuto come tema, più o meno, la storia dell’umanità.
Marco Paolini avrebbe calcolato che, una volta che atomi e batteri si sono darwinamente organizzati in forma umana, da allora si sarebbero succedute, senza soluzione di continuità, qualcosa come quattro mila generazioni, che arrivano fino a noi; come dire che dietro a noi e al nostro nonno, abbiamo un gran numero di nonni, attraverso cui è passata la storia, la nostra cultura, sono passati i progressi che ci hanno portato all’oggi che noi viviamo e che sarà l’ieri per i nostri nipoti.
Ma non è, secondo Paolini, che tutto sia andato per il meglio e che i risultati di cui oggi godiamo siano tutti utili e positivi, anzi.
Basterebbe considerare come, sempre secondo Paolini, oggi rischiamo l’estinzione per i catastrofici mutamenti climatici “di origine antropica” con il pericolo dell’estinzione.
Per Paolini, è la sua proposta, seguendo le tracce lasciate dai nonni sul nostro genoma, servirebbe organizzare una grande riunione di famiglia da cui derivare i consigli per il nostro futuro.
Forse è la grandezza stessa di questi temi, per altro di forte attualità, che non permette a Paolini di essere puntuale, preciso, incisivo, opportunamente aggressivo nella sua denuncia, come da sempre siamo abituati.

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