La neve come elemento capace di veicolare la poesia intrinseca di un paesaggio; questo ci sembra l’elemento più significativo che si può ricavare scorrendo le immagini di un altro libro-capolavoro di Valter e Luca Borgo, dal titolo “Arsiero e Laghi, contrade nella neve”, recentemente edito dalle Grafiche Simonato di Fara Vic.
Si tratta di un prezioso volume, in formato fotografico, che raccoglie qualcosa come oltre 220 fotografie relative ai paesi e alle contrade dei Comuni di Arsiero e di Laghi,capillarmente percorsi dai due fotografi dal 2010 ad oggi e colti nei loro scorci fotografici con la suggestività extra-tempore dei loro millenari elementi naturalistici ed antropologici.
La caratteristica che unifica tutte queste immagini è l’elemento neve, vista sia nei fiocchi che stanno cadendo davanti all’obiettivo, sia in quella che si è depositata da tempo e che se ne andrà con la primavera, dopo aver protetto e nutrito il terreno su cui è caduta.
Ci siamo chiesti quale significato, quale valore possa assumere l’elemento neve in questa raccolta così corposa di immagini.
Forse una possibile spiegazione ci viene da Renato Angonese che nell’introduzione della raccolta scrive:
“Un antico proverbio contadino recita: ’Sotto la pioggia fame, sotto la neve pane’. Nello specifico il ‘pane’ si è trasformato in recupero e riuso; la ‘pioggia’ il suo lavoro in gran parte l’ha già fatto, per cui in futuro si sforneranno nuove ‘ciope’ sotto forma di ristrutturazioni utili, sia pur indirettamente, a farci vivere meglio grazie ad un ambiente più vissuto e difeso”.
Ecco allora che la neve, come forza vivificatrice che sotto il suo manto permette la rinascita della vita, mostrandosi come pura poesia trasfigura in modo ancor più suggestivo questi scorsi paesaggistici delle nostre valli, diventa un richiamo al recupero di forme di vita semplice e naturale, quello che troppo in fretta sono state abbandonate per il rincorrere condizioni di vita magari più facili, ma sempre più deludenti.
E Valter e Luca Borgo ci mostrano con dovizia impensabile quante siano le contrade dei due Comuni di Arsiero e Laghi che solo attraverso il loro obiettivo veniamo a conoscere e visitare, ciascuna colta sia nell’aspetto paesaggistico che nel particolare significativo, sia esso un capitello, una fontana, una chiesetta o qualche umile reperto di un tempo andato.
Il tutto vivificato, per non dire trasfigurato, dalla neve,
intesa qui come poesia intrinseca che emana con una suggestività di grande effetto.
Ma anche in questo trend di poesia che pervade tutta la raccolta, di particolare efficacia ci sembrano certi scorci presi dall’alto, quasi che il nostro sguardo si posi su di loro come la soffice neve che li copre protettrice.