Archiviato senza commenti lo spettacolo “Iliade”, che a noi in realtà è sembrato una goliardata, la 43^ Stagione Teatrale Thienese è proseguita con “Ciarlatani” di Pablo Remon, autore e regista, e Silvio Orlando come protagonista.
Si tratta di una storia basata sul mondo dello spettacolo, con un regista affermato che sta organizzando una nuova produzione e un’attrice diciamo… in cerca di se stessa.
Ora noi, come spettatori, ammettiamo i nostri limiti di comprendonio (e di udito), ma purtroppo il risultato ci è sembrato abbastanza oscuro, per non dire cervellotico; con le nostre solite lamentele sul teatro ‘gridato’, recitato modernamente senza preoccuparsi di farsi capire, e con l’attrice che dal palcoscenico, in base alle personali frustrazioni del suo personaggio, si sfoga liberatoriamente gridando a squarciagola “Vaffa…” contro i genitori, ciò non proprio rientra nei canoni teatrali da noi accettati.
Per far capire quel poco che noi siamo riusciti a comprendere, anche dopo aver consultato non poche recensioni, basterebbe dire che la teoria sostenuta con sofferenza dall’attrice ci è sembrata così riassumibile: “un’attrice è attrice quando non si sente attrice”; come dire, per converso, che per essere attrici bisogna non sentirsi tali.
A Silvio Orlando, coinvolto in questa avventura, riconosciamo non solo il mestiere ma anche la innata bravura; ecco, per esempio, nonostante la sua pronuncia un po’ particolare, noi abbiamo sentito bene quel che diceva, anche se non l’abbiamo ben capito, in quanto per noi il discorso era troppo profondo ed abbiamo trovato difficoltà a seguirlo.
Ancora una volta, un’altra di troppo, invece di uno spettacolo goduto, dobbiamo parlare di una serata frustrante, in cui non siamo riusciti a ben capire quel che avveniva sul palcoscenico.