Di fronte all’azione dello squadrismo fascista che ieri ha assalito e distrutto la sede della Cgil di Roma, non riusciamo a sfuggire alla tragica constatazione che … cominciò tutto nel 1921, cioè esattamente un secolo fa, quando in tutta Italia le squadracce fasciste assalivano e distruggevano sistematicamente le Camere del Lavoro.
Anche allora, nell’Italia che tentava di risollevarsi dallo sforzo bellico, fu data mano libera alla violenza fascista contro chi voleva difendere i diritti e la dignità dei lavoratori.
Noi non abbiamo niente contro i cosiddetti no-vax, purché siano tenuti in stretto controllo medico per non essere di danno agli altri che, come noi, con la vaccinazione siamo riusciti a ridurre, se non a debellare, la tragica pandemia da Coronavirus 19. Il nostro concetto di libertà è fondamentalmente diverso dal loro; il loro è un fatto individualistico, il nostro ha una dimensione sociale, con cui, come si diceva qualche mese fa, “ci si salva insieme”; come dire che dal loro io egoistico noi passiamo ad un noi altruistico; il resto è folclore esibizionistico, tipo gay pride per intenderci.
Non vaccinarsi, è una loro scelta; ma quando entrano in una dimensione sociale noi abbiamo il diritto-dovere di difendere la nostra e l’altrui salute dal pericolo che loro rappresentano non essendo vaccinati.
Chiarito questo veniamo all’altra faccia dei gravi fatti accaduti ieri a Roma e a Milano, dove le manifestazioni no-vax sono state infiltrate dalle squadracce fasciste, che si sono abbandonate alla pura violenza, tra cui la distruzione della sede della Cgil di Roma
Chi cerca di scindere la responsabilità degli uni rispetto agli altri, secondo noi sbaglia di grosso. Se rompere una vetrina o assalire una camionetta della polizia è un evidente fatto di violenza, per quanto meno appariscente violenza è anche mettere in pericolo la salute degli altri, oltre che della propria. Tutto nasce da una esaltazione individualistica che rifiuta la dimensione e la condivisione sociale dei problemi cui ci troviamo di fronte.
Ormai, lo andiamo ripetendo da tempo, la violenza fascista non è più solo un problema di tifo calcistico, anche perché lasciati liberi di agire all’interno degli stadi questi gruppi neo-fascisti hanno ora trovato la baldanza di scendere nelle piazze, troppo spesso impuniti.
Ieri a Roma c’è stato un salto di qualità nella loro violenza, un chiarimento di chi intendono colpire, cioè il maggiore e il più combattivo sindacato dei lavoratori italiani.
A noi comunque resta l’amara constatazione che, nascondendosi dietro i no-vax, le squadracce fasciste hanno distrutto una Camera del Lavoro come nel 1921, quando tutto cominciò…