[Foto di Giuseppe Santamaria Palombo]
Ormai è la cifra di questa 42^ Stagione Teatrale Thienese il fatto che i drammi presentati risultino diversi da quelle che sono le normali aspettative di uno spettatore.
Il dramma di Edmond Rostand “Cyrano de Bergerac” è stato presentato, a nostra memoria, per lo meno tre volte al Comunale di Thiene; è una storia intensa, di un amore profondo e inconfessato, e in questa dimensione il dramma del nasuto spadaccino trova il suo valore e il suo significato.
Ora, l’intensità dell’amore di Cyrano per la bella Roxana, qui divenuta Rossana, è quello che è mancato allo spettacolo recentemente rappresentato a Thiene, con adattamento e regia di Arturo Cirillo.
Intendiamoci, sul piano spettacolare si è trattato di un’opera valida e al suo interno coerente, Arturo Cirillo come attore è stato funambolico, gironzolando di corsa per la platea; anche gli altri personaggi, a cominciare da Rossana, hanno svolto con coerenza la parte loro assegnata, mentre efficace è stata la sceneggiatura.
Come dire che gli elementi costitutivi del dramma di Rostand c’erano tutti, per quanto alcuni adattamenti adottati dalla regia non ci sono sembrati sempre efficaci.
Quindi uno spettacolo che, considerato in se stesso, può a buon diritto essere giudicato valido e piacevole
Solo che il tutto si è svolto ad un livello di levità, di leggerezza che secondo noi, pur cogliendola in parte, non è mai riuscito a raggiungere la profondità del sentimento dell’amore dello spadaccino verso la bella e altera Rossana che caratterizza l’originale.
La regia ha mantenuto coerentemente l’opera ad un livello quasi di operetta, senza toccare le profondità del sentimento che abbiamo visto in altre edizioni del capolavoro di Rostand.
Come dire che il “Cyrano”, (pronunciato ‘Siranò’) e diventato un nostrano Cyrano de Bergerac.