Da Monet a Matisse

ARTE

Per capire la Mostra aperta fino al 12 maggio a Palazzo Zabarella a Padova, dal titolo “Da Monet a Matisse”, bisogna anzitutto considerare i criteri con cui è stata allestita. Si tratta di una collezione del Brooklyn Museum che raccoglie opere dei “French Moderns” (Moderni francesi) dal 1850 al 1950.
Inutile considerare quanta acqua dell’arte pittorica sia fluita sotto i ponti della Senna nel secolo che copre un po’ tutti gli ‘ismi’, le evoluzioni, le sperimentazioni e le mode della pittura del nostro tempo.
Qui basterà dire che della raccolta sono esposte 59 opere di qualcosa come 45 pittori, la cui sola elencazione copre da sola tutta una parete di Palazzo Zabarella.
Ecco che allora la prima cosa da considerare nel visitare la mostra è la varietà, intesa in più sensi: varietà di autori di diverse esperienze e di diverso spessore artistico, con i maestri accanto a molti altri pittori meno conosciuti, almeno da noi.
Varietà di temi pittorici, con un tentativo di inquadramento in 4 sezioni: natura morta, paesaggio, il nudo e ritratti e figure.
E infine, coniugando autori con temi, una grande varietà di tecniche e di stili pittorici, seguendo tutta la trafila sperimentale che in un secolo portò la pittura europea dal realismo all’impressionismo, fino al cubismo e al surrealismo.
È difficile a questo punto parlare in particolare di qualche autore o di qualche opera; si potrebbe dire che pur nella grande varietà c’è una qualità media di grosso spessore artistico, anche se forse mancano certe vette caratteristiche di mostre più monotematiche.
A noi comunque è parso significativo che l’opera scelta per fare da immagine sulle locandine della Mostra sia quella di Berthe Morisot, una pittrice che per i non esperti come noi, è certamente meno nota ma non per questo meno da ammirare.

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