Dal fascismo alla democrazia costituzionale

SCAFFALE

E’ il libro che a Thiene mancava; questa è la sensazione che abbiamo avuto dopo la lettura di “Dal fascismo alla democrazia costituzionale” di Mario Cimenti, il cui sottotitolo recita “Il ruolo e l’azione del Comitato di Liberazione Nazionale a Thiene dal luglio 1943 al maggio 1945”.
L’opera è stata recentemente presentata all’Auditorium Fonato, alla presenza del Sindaco di Thiene, Giovanni Casarotto, e con gli interventi di Renato Cimenti e di Raffella Corrà.
Sulla Resistenza a Thiene sono state già scritte diverse pagine, tra cui, oltre a quelle di Anna Chielesotti, vorremmo ricordarne almeno due: la tesi di laurea sulla “Brigata Mazzini” dell’omonimo nipote Giacomo Chilesotti che, tra qualche assurda polemica, ha inquadrato storicamente la storia della Resistenza locale, e le memorie di Fulvio Testolin dettate a Benito Gramola.
Tutte queste opere avevano posto la loro attenzione sulla cosiddetta Resistenza armata, quella dei partigiani combattenti.
Solo qualche accenno, compresa la biografia di Fiorenzo Cimenti, anch’essa opera del figlio Mario, era finora apparso sulla esistenza e sull’azione del Comitato di Liberazione Nazionale, operante in quel periodo a Thiene; è in questo senso che si può affermare che “Dal fascismo alla democrazia costituzionale” è l’opera che, sulla Resistenza thienese, finora mancava.
Attraverso i quattro capitoli in cui da Renato Cimenti è stato organizzato il materiale storico raccolto dal fratello Mario, scomparso a Milano nel 2020, si viene a conoscere che oltre alla generazione dei cosiddetti ‘ribelli’, i giovani che rifiutarono il fascismo e la guerra, non arruolandosi nella Rsi a fianco dei nazisti, c’era anche una generazione di persone più anziane che provenivano da esperienze politiche pre-fasciste, o che comunque non avevano mai aderito al regime, e che occupando posti di rilievo nella Thiene del tempo, all’indomani della caduta del fascismo e dell’8 settembre ’43, costituirono a Thiene un Comitato di Liberazione Nazionale, collegato con quello provinciale e con quello nazionale.
Pur non imbracciando le armi, furono comunque sempre in contatto con i combattenti, a cui fornirono sostanziali aiuti, necessari per condurre la lotta.
Di sicuro interesse in quest’opera curata da Renato Cimenti, è il passaggio dal CLN di Thiene alla democrazia costituzionale, dove apprendiamo che quei partiti che avevano operato unitariamente nel periodo resistenziale, e che insieme avevano poi redatto la Costituzione, con tra loro l’on. Fiorenzo Cimenti, trovarono poi il modo di dividersi e di diventare accaniti avversari politici.

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