Abbiamo visitato la Mostra di Pittura allestita presso la Corte d’Arte di Ca’ Beregane a Thiene, dove sono esposte una decina di opere di importanti autori italiani chiamati ad esprimersi sulla ricorrenza dei 700 anni della morte del poeta Dante Alighieri.
Si tratta di opere che, nel loro insieme, tentano di interpretare il poema dantesco alla luce dei tempi che viviamo, con spunti di drammatica intensità, come l’opera di Giampietro Cavedon in cui i dannati traghettati da Caronte diventano un barcone di immigrati; magari con la differenza che mentre i dannati danteschi sono certi della loro ineluttabile sorte, gli immigrati stanno vivendo un sogno di liberazione che, purtroppo, a volte va tragicamente deluso.
Questa mostra allestita alla Corte d’Arte in uno spazio della villa Ca’ Beregane è un esperimento artistico ancora poco conosciuto a Thiene, ma di grande interesse.
Nel dèpliant di presentazione si legge:
“All’interno di un edificio così carico di storia e suggestione come villa Ca’ Beregane ha trovato spazio l’idea dell’artista Giampietro Cavedon: il progetto, che prende il nome di “Corte d’Arte”, è sfociato nell’omonima associazione che riunisce diverse persone con le più svariate competenze che curano le iniziative e ne gestiscono la comunicazione. Il nome Corte d’Arte che va a identificare il gruppo è stato scelto perché la corte è sia un luogo in cui l’arte è l’indiscussa regina, sia uno spazio reale dove tuttora esiste la corte della villa di campagna, nel significato più rurale del termine. Quindi la corte è anche il luogo dove si lavora ed è proprio da una porta affacciata su questa area che trova sede l’atelier di idee degli artisti e dei loro collaboratori”.
Sempre secondo questa informativa “Lo scopo dell’associazione non è quello di ritagliarsi spazi di esposizione indi-viduali ma quello di divulgare la cultura in momenti di aggregazione. Infatti quello che si è creato non è né un museo né una galleria, bensì un luogo di incontro e una sede espositiva”.
Il programma per il 2022 è denso di proposte, che nell’insieme rispondono alle intenzioni del gruppo che gestisce l’iniziativa: “Grazie ai contatti con artisti e gallerie, attraverso mostre ed eventi si propongono opere di artisti locali e internazionali per metterle a disposizione degli occhi altrui, di chiunque voglia confrontarsi, ritrovarsi, chiacchierare e avere un contatto diretto con l’arte e con chi la fa”.
Resta da dire che: “Questa villa di campagna, visitata e citata da Goethe nel suo “Viaggio in Italia” il 22 settembre del 1786, si impone severa e maestosa sul paesaggio vicentino. Fu progettata da Antonio Pizzocaro nel 1639 e del suo ideatore porta quella austera sobrietà che l’architetto adoperò anche nei palazzi del centro di Vicenza”.