[Foto di Guido Zanon]
Un’operazione culturale di grande interesse è stata quella presentata sabato 25 novembre nella sala-teatro Zagorà di Zugliano; stiamo parlando della prima dello spettacolo dal titolo “…e morì di morte violenta” messo in scena dalla compagnia Teatroinsieme di Zugliano, in collaborazione con la Pro-Zugliano e per la regia di Gabriella Loss.
La novità sta nel fatto che, come recita il sottotitolo, si tratta di “una storia cruenta del ‘700 zuglianese”. Una vicenda scovata da Giulio Dalla Ricca nei registri dell’archivio parrocchiale di Zugliano, e da lui trasformata in un copione teatrale, sul quale è intervenuta con la sua esperienza la regista Gabriella Loss.
La vicenda è quella della morte violenta di don Stefano Bettanin, sacerdote zuglianese officiante per i conti Trento presso l’oratorio di San Bernardino al Piazzo di Zugliano.
A quel che si è visto, c’erano tra don Stefano e alcuni parenti Bettanin, “dal sangue grosso”, vecchi dissapori dovuti a questioni di denaro, mentre la causa immediata dell’omicidio sembra siano state le notizie secondo cui don Stefano avrebbe avuto l’intenzione di fare testamento, senza lasciare ai parenti quanto loro si aspettavano; per cui l’uccisione notturna e il furto di denaro.
All’assassinio sarebbe seguito il processo, con la lettura della sentenza da parte del ‘debuttante’ Alfredo Vian, nella parte del parroco di Zugliano, don Bartolomeo Miolo.
Di sicuro interesse scenico è stato l’aver inserito questo fatto di cronaca avvenuto il 13 luglio 1757, in un contesto storico ma a-temporale, con un Angelo (la brava Benedetta Prendin) che danzando accompagna sulla scena le anime dei morti di morte violenta a Zugliano (frutto anche questo di ricerche storiche di Giulio Dalla Ricca); anime che vengono presentate sulla scena in apertura di spettacolo con una fiammella, in una spettrale luce azzurra, ognuna raccontando la sua triste vicenda, con un effetto particolarmente suggestivo; naturalmente lo spettacolo si conclude con la fiammella di don Stefano che viene accolto nella triste compagnia dei morti di morte violenta a Zugliano.
Ad inchiodare questo sognante inizio alla realtà della Zugliano popolare del tempo, c’è stato tutto un lavorio della regista, che si è avvalsa delle consolidate colonne di Teatroinsieme, come Luisa Illesi, Rita Busin, Fabiano Zambon e naturalmente Gianni Dalla Ricca nella parte di don Stefano Bettanin.Senza nulla togliere agli altri attori, specialmente i giovani.
Ma forse parte integrante dell’ambientazione scenica sono stati gli scenari particolarmente poetici in cui il compianto Tarcisio Pigato aveva a suo tempo dipinto il suo mondo, il Piazzo di Zugliano; molto efficaci, dato il tipo di spettacolo, anche le luci e la musica. Va da sé che, come ogni prima, anche questo spettacolo ha avuto qualche naturale legnosità, che visto il risultato non ci sentiamo di sottolineare.
Grazie mille Nando.
Gabriella