Del movimento pittorico definito Futurismo avevamo avuto in passato vari assaggi in varie mostre, ma mai una visione completa, soprattutto del suo nascere, come quella attualmente godibile nella Mostra esposta a Palazzo Zabarella a Padova.
Si tratta di oltre 100 opere dei maggiori autori del movimento concentrate soprattutto nel decennio 1910-1915. Furono anni di grande impegno di rinnovamento della pittura italiana che segnarono il passaggio dalle varie forme di impressionismo o verismo di derivazione soprattutto francese all’arte moderna dei cubisti e delle forme di astrattismo.
Sul movimento Futurista crediamo sia giusto distinguere quello che ha rappresentato al suo tempo e quello che è rimasto, arrivando fino a noi oggi.
Un movimento che ha avuto le sue radici nella stagione impressionista, nelle varie forme che questa tendenza assunse in Italia; mosso da un urgente bisogno di rinnovamento della pittura italiana, considerata troppo statica, i futuristi si mossero all’insegna del mito del movimento, di una esaltante velocità; per vie diverse approdarono alla stagione del cubismo e quindi dell’astrattismo di Pablo Picasso.
Questa evoluzione della pittura italiana è ben documentata, proprio nella sua fase evolutiva, nella mostra di Palazzo Zabarella, che della tendenza mostra quindi compiutamente le origini.
Il Futurismo è anzitutto un movimento pittorico che nasce da una visione positiva, a volte esaltata, della società del tempo, in cui domina il concetto di velocità, di movimento.
Un quadro non è un’opera statica, ma dinamica; deve rappresentare l’evoluzione introdotta dalla meccanizzazione della produzione industriale.
Potremmo definirla una pittura che ha un motore che la muove ad alta velocità, sia in bicicletta, come in automobile, ma soprattutto con l’aereo, che permette all’uomo di volare.
Pittura di una stagione di esaltata fiducia nel progresso umano, il Futurismo non si rese conto di andare verso l’abisso della Grande Guerra.
Significativo in questo senso che nel 1915 in Italia si sia avuto da una parte l’ingresso dell’Italia nel conflitto mondiale esaltato dai futuristi come “sola igiene del mondo” che sta cambiando e la pubblicazione dell’ambizioso Manifesto della Ricostruzione Futurista dell’Universo. Addirittura!