Il 2021 comincia con uno shock!

ATTUALITÀ

Le immagini che abbiamo visto in diretta sulla rete Cnn il giorno della Befana sono di quelle che non si dimenticano mai finché si vive.
Stiamo evidentemente parlando dell’assalto al Capitol Hill di Washington da parte delle orde di fanatici aizzate da Donald Trump.
Anche per lo stile architettonico classico palladiano, Capitol Hill ci era sempre apparso come l’austero tempio della democrazia americana, quella che si è sempre sentita un modello non solo da esportare, ma spesso da imporre ad altri Stati in tutto il mondo.
Non è tanto i danni che hanno fatto gli assalitori, danni materiali che si possono riparare; sono le cinque vite non potranno essere restituite, ma soprattutto il danno morale, la profanazione che resterà come macchia indelebile, a scorno di ogni futura pretesa di democraticità degli Usa.
Dire che la democrazia ha vinto, che il parlamento ha ratificato la nomina a Presidente di Joe Biden a nuovo Presidente Usa, è un illudersi, un sottovalutare quanto è successo.
Sappiamo dalla sociologia che l’individuo, quando diventa folla, perde ogni razionalità e ogni freno inibitorio; d’ora in avanti, a prova di ciò, potremo portare come chiaro esempio quanto è successo a Washington il 6 gennaio 2020.
Grande, stavolta davvero storica, è la responsabilità di chi quella folla ha aizzato. É vero, la presidenza Usa di Donald Trump, come lui si vanta, è davvero stata la più grande nella storia americana; ma grande in senso negativo, come dire la peggiore in assoluto, quella in cui è stata seriamente attentata e messa in grave pericolo la stessa democrazia di cui gli Usa si vantano; e non solo quella Usa, ma quella di tutti gli Stati che, magari imperfettamente e a fatica, si reggono sui principi democratici della libertà del cittadino razionale e consapevole.
Ora è chiaro a tutti, in tutto il mondo, che certe organizzazioni di destra che seguono i Trump di turno, certe esaltazioni razziste o negazioniste del passato nazi-fascista, che esistono solo perché è la democrazia che glielo permette, sono per la loro stessa natura un attentato mortale alla democrazia stessa, un pericolo per la libertà del sistema democratico.
Se accettiamo che non sia solo folklore lo sciamano italo-americano Jack Angeli che gironzola sbraitando per i corridoi di Capitol Hill, non possiamo dimenticare che dalle nostre parti, ai tempi delle elezioni americane d’inizio novembre, Matteo Salvini girava con una mascherina con la scritta ‘Trump’.
Certo, nessuno nega la libertà di propendere per un candidato invece che per un altro, questo fa parte della irrinunciabile libertà di opinione che il sistema democratico deve garantire; ma ora più che mai noi dobbiamo essere coscienti che la strada indicata dai vari Donald Trump di turno porta ad assalire Capitol Hill; senza contare che anche da noi non manca chi sbraita con l’elmo bicornuto in testa.

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