Non é risorto!

ATTUALITÀ

Dopo i canonici tre giorni, dobbiamo prendere atto che, nonostante tutte le previsioni… non è risorto! Di lui non è rimasto che un mucchietto di cenere, ciò che a noi provoca comunque un senso di umana pietà, per quanto contenuta in una preziosa urna, a sua volta contenuta in un monumentale mausoleo, da lui stesso fattosi costruire all’interno del grande parco della sua grandiosa villa di Arcore.
A chi dovesse trovare irriverente questa constatazione di fatto, possiamo dire che a noi è servita per rassicurarci, per riportarci alla realtà, dopo la scandalosa, oscena apoteosi del suo funerale. Noi onestamente abbiamo trovato indegno e soprattutto immeritato un funerale celebrato nel Duomo di Milano, alla presenza del Presidente della Repubblica, in un giorno dichiarato di lutto nazionale e la sospensione per sette giorni dei lavori parlamentari.
Usiamo il poeta inglese John Donne per dire che la morte di un uomo, ci diminuisce tutti, così come una zolla erosa dal mare diminuisce l’intero continente.
Detto questo sul piano umano, sul piano politico dobbiamo prendere atto purtroppo che la morte di Silvio Berlusconi non significa affatto la fine del berlusconismo, che è poi quello che abbiamo sempre combattuto; l’uomo era comunque destinato a passare, mentre resta la sua per noi deleteria influenza politica.
Da decenni andiamo affermando che il berlusconismo si può sintetizzare in una ‘deregulation morale’ introdotta a dosi massicce per via mediatica nella vita politica italiana, tanto da finire per diventare un vero e proprio sistema di disvalori non solo accettato ma largamente approvato, che ha fortemente intaccato il livello di moralità della vita politica nazionale, minando le basi stesse di un confronto democratico.
La strapotenza mediatica incontrollata dal potere politico ha di fatto minato ogni possibilità di informazione democratica nel nostro paese, arrivando a forme di vera e propria omologazione dell’opinione pubblica.
In questo modo, pur con la roboante retorica dei valori, è sempre più massicciamente invalsa la pratica quotidiana e diffusa dei disvalori, per cui la moralità sembra ridursi alla possibilità per chi ha i soldi, e quindi il potere, di fare comunque il proprio personale interesse (leggi ad personam).
Non è tanto, o meglio, non è solo questione dei tanti scandali, come il “bunga bunga” o la “nipote di Mubarak”, che è stata perfino approvata dal Parlamento; non è stato neppure solo il complesso delle vicende processuali in cui, nonostante l’incidente di una condanna, alla fine in mille modi e con mille cavilli degli azzeccagarbugli è prevalso “l’articolo quinto, chi ga i schei ga vinto!”; basti per tutti il recente escamotage delle olgettine.
Si tratta piuttosto di una mentalità che è invalsa, secondo cui le leggi o le regole in genere vanno rispettate o usate solo finché girano a proprio favore, mentre vanno impunemente disattese quanto girano in senso contrario al proprio interesse; come dire che chi ha soldi e potere è legge a se stesso!
Questo è per noi il berlusconismo che continueremo a combattere, sapendo di scontrarci non tanto con una ideologia ma con una diffusa mentalità mediaticamente alimentata, soprattutto in tempi in cui alla ‘deregulation morale’ berlusconiana arrivano stampelle governative come il rifiuto di sottostare al controllo della Corte dei Conti nella gestione dei fondi del Pnnr o l’abolizione del reato di “abuso d’ufficio” perché così diffuso che non si riesce a punirlo.
Per noi questo è spalancare le porte al fascismo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *