Per Renzi solo un grande sdegno!

ATTUALITÀ

Il termine sdegno, nella accezione dialettale veneta, è uno stato d’animo che combina la più grande ira, una vera e propria rabbia, con la più profonda delusione e il più grande disprezzo; è un sentimento che nasce in chi, da colui contro cui lo sdegno è diretto, UNO si sente profondamente offeso, umiliato più sul piano personale che sul merito dell’azione che quello sdegno ha provocato.
C’è davanti agli occhi di tutti un’Italia duramente provata, ma ancora in piena battaglia contro la pandemia dal coronavirus.
Chi è stato fortunato ha trascorso il periodo natalizio senza poter mettere il naso fuori dal proprio Comune, spesso da solo a casa; siamo un po’ tutto ossessionati da una vita con la mascherina, mentre sono sempre più frequenti i casi di persone colpite dal covid 19, di cui, da una degenza ospedaliera, torna a casa solo l’urna funeraria.
Chi, più fortunato, passa per l’esperienza covid 19 e ne esce dopo un paio di settimane infernali, si ritrova duramente provato e prostrato; insomma, oggi la normalità pre-pandemia è per tutti un sogno persino difficile da sognare.
Il Presidente della Repubblica Mattarella ci ha spiegato che oltre ad una emergenza sanitaria, sotto gli occhi di tutti, c’è un’emergenza sociale che ha rimesso in discussione il nostro vivere comunitario, e una profonda crisi economica, per risollevarci dalla quale non basteranno certo i contributi europei. Noi ci aggiungiamo una profonda crisi psicologica.
Rompendo di necessità tutte le tradizioni famigliari, gli italiani hanno trascorso le festività natalizie con espedienti come il “cenone d’asporto”.
Ormai viaggiamo da settimane intorno ai 500 decessi al giorno per coronavirus, tanto che essere dimessi dall’ospedale sembra oggi una salvezza insperata.
Nel nostro piccolo pensare politico, di fronte alla drammaticità della situazione, con cui dobbiamo pur convivere, avevamo auspicato di vedere davanti a noi, a guidarci, un governo che, col contributo di tutti, fosse seriamente impegnato a combattere la pandemia, magari sospendendo momentaneamente lo stucchevole gioco tra maggioranza ed opposizione, per ritrovarci uniti e insieme nello sforzo comune.
Persino il tanto sperato vaccino che ci dovrebbe far finalmente uscire dall’incubo, sembra in difficoltà, con un piano vaccinale cui le case farmaceutiche sembra non siano, o non vogliano essere, in grado di far fronte.
In mezzo a tutto questo, ormai diventato un incubo con cui dobbiamo convivere nel quotidiano, la decisione di Matteo Renzi di far cadere il governo in carica ci ha, come già detto, letteralmente ‘sdegnati’, riempendoci di grande rabbia e nel contempo di una avvilente delusione.
Sono quantomai irritanti di questi giorni i tg ormai invasi dall’assurdo teatrino delle ridicole “consultazioni” e di “incarichi esplorativi” per decidere, secondo gli umori di Matteo Renzi, se fare il Conte ter, dare l’incarico a Mario Draghi o andare alle elezioni anticipate. Cose che naturalmente interessano ben poco a chi si è visto recapitare a casa un mucchietto di cenere di quello che era un loro caro congiunto.
Di fronte a questi problemini umorali di Renzi, passano in secondo piano, secondo i tg, i 15 mila nuovi casi in media al giorno, i 500 morti, i vaccini che non ci sono e chissà quando ci saranno, di fronte alle ubbie del Narciso della politica italiana. Insomma un teatrino politico che in tempi di pandemia ha dell’assurdo e che in noi provoca solo un grande profondo sdegno.

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