Pievi ed oratori

CULTURA

Un’opera imponente, di pregio assoluto, un libro prezioso da tenere in bella mostra in salotto, più che mettere sullo scaffale della libreria; stiamo parlando di “Pievi ed oratori”, un raccolta fotografica (recita il sottotitolo) “Nell’Alto Vicentino e non solo” ad opera di Giuseppe Stella, Bruno Dalle Carbonare, Luca e Valter Borgo, di recente pubblicata dalle Grafiche Simonato di Fara Vic.
I nostri fotografi hanno girato in lungo e in largo la nostra provincia (e non solo, perché ci sono frequenti puntate soprattutto nel Trentino) collezionando qualcosa come 85 tra chiese e oratori.
Di ognuna di queste vengono presentate le immagini esterne, così come sono inserite nell’ambiente, e quelle interne che meglio sintetizzano sul piano storico ed artistico l’edificio sacro, corredandole di annotazioni storiche che, quando non degli Autori, sono curate da Liverio Carollo.
Il risultato è un tomo di quasi quattrocento pagine con circa 370 immagini di grande qualità ed efficacia.
I componenti di quella che noi amiamo scherzosamente definire ‘la banda del clic’ ci hanno ormai da decenni abituati a preziose mostre e pubblicazioni in cui riescono a cogliere, magari in un semplice particolare, il senso profondo di quanto vogliono portare alla nostra attenzione; ma questa volta si sono presi il lusso di spaziare alla grande, anche perché la materia da trattare era importante e significativa.
Così, prendiamo come esempio, che vale per tutte le altre, una chiesa che pochi hanno visitato, la Chiesa della Madonna di Loreto, in contrada Ca’ Orecchiona di Thiene, la cui elegante facciata si nota appena passandoci davanti sulla strada da Thiene verso Montecchio Precalcino, ma al cui interno ha particolari pregevoli, come un altare barocco in marmo, o una Madonna con Bambino incoronati ed avvolti in un suntuoso manto riccamente ricamato, delle artistiche acquasantiere.
Nel contempo Liverio Carollo ci commenta in brevi note la storia un po’ travagliata di questa chiesa che, pur essendo di proprietà famigliare, è da sempre sentita come patrimonio culturale identitario dalla popolazione locale.
Non solo, quindi, belle immagini, spesso suggestive, di cui i nostri Autori sono comunque maestri, ma immagini che ci portano dentro un ambiente e, dai particolari, ne colgono lo spessore artistico e culturale, magari in una dimensione popolare ma non per questo meno profonda; immagini di una storia spesso millenaria che quelle mura, a volte scrostate, hanno visto passare e che, a saperle leggere, ci insegnano molto sul senso profondo della vita di chi ci ha preceduto.
Chiese ed oratori dedicate alla Madonna e ai Santi della nostra tradizione religiosa, quelli da secoli invocati con genuina fiducia dalle nostre genti contro guerre, pestilenze, disgrazie che le hanno spesso travagliate.
Quello che alla fine riusciamo a cogliere è la sensazione di aver viaggiato, nello spazio e nel tempo, per cogliere non solo ciò che di bello e significativo ci circonda, ma anche, e soprattutto, il senso di fiducia nell’intervento salvifico dei Santi protettori che la nostra tradizione religiosa, con umiltà e fede, ci ha trasmesso e che i nostri fotografi hanno artisticamente documentato.

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