Renoir a Rovigo

ARTE

Diversi sono i motivi che rendono di estremo interesse una visita alla Mostra, aperta fino al 25 giugno, a Palazzo Roverella di Rovigo sul pittore francese Renoir. A cominciare dal titolo stesso della Mostra “L’alba di un nuovo classicismo”.
Noi, da semplici visitatori, non siamo in grado di vedere se quello dell’impressionista Renoir sia per davvero l’alba, l’inizio di un nuovo classicismo; quello che possiamo dire è che l’impressionismo delle opere di Renoir qui esposte è ‘maturo’, nel senso che ha trovato un suo equilibrio di regole compositive e di uso del colore, si è cioè stabilizzato in forme ormai acquisite ed accettate, senza la valenza dirompente di una novità.
Forse è proprio questo stabilità accettata ed espressa in forme acquisite che può far pensare ad un ‘classicismo’, purché con tale termine si intenda un classicismo impressionista, nel senso di un movimento che dopo la rottura iniziale ha trovato una sua grammatica ed un suo equilibrio espressivo.
A togliere ogni dubbio sul fatto che il Renoir visto a Rovigo sia profondamente impressionista, basterebbe visitare la sala dove sono esposti diversi sui paesaggi.
Su uno di questi abbiamo voluto fare un nostro piccolo esperimento. Avvicinandosi molto al paesaggio si vede solo un ammasso informe di segni e colori che non sembrano rappresentare nulla di significativo. Man mano che da quel quadro ci si allontana, quasi per magia, l’informe gradualmente si definisce sempre più in forme, in elementi del paesaggio, tanto che a distanza di qualche metro si sarebbe potuto parlare di un quadro semplicemente ‘figurativo’, un paesaggio nel senso classico del termine.

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