Un titolo chilometrico per un’opera che invece sta tra il racconto lungo ed il romanzo breve; stiamo parlando di “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?”, di Antonio Manzini, pubblicato dalla Sellerio editore nel 2023.
Protagonista è ancora una volta il vicequestore Rocco Schiavone, impegnato in una indagine non ufficiale, con il vecchio amico romano Brizio, nientemeno che dall’altra parte del mondo, o per essere più precisi in sud America.
Scopo del viaggio è trovare il loro comune amico Furio per bloccarlo e farlo desistere dal suo tentativo di vendicarsi di un quarto amico, Sebastiano, colpevole di averli traditi, anche se l’autore non spiega come e perché.
La loro ricerca di Furio comincia dall’Argentina, da Buenos Aires, per proseguire, su labili tracce, più psicologiche che reali, in Messico e quindi in Costa Rica; il tutto naturalmente tra precarie stanze di albergo, contatti con i vari personaggi locali, mentre Brizio non si fa sfuggire l’occasione di qualche incontro femminile, giusto per non perdere il vizio.
Non è opportuno rivelare qui la trama di un racconto giallo; ci limitiamo quindi a dire che Rocco Schiavone ritorna ad Aosta … più sereno, sempre che nell’animo di un personaggio così contorto ci possa essere della serenità.
Un personaggio che Manzini volutamente rende borderline, uno che proviene da un’infanzia travagliata dove il confine tra guardie e ladri era estremamente labile e dove sembra essere del tutto casuale il fatto che Rocco si sia schierato dalla parte dei primi e non dei secondi.
Un personaggio creato da Antonio Manzini, che non riesce ad esserci del tutto simpatico, o accettarlo in pieno anche come fiction, per la scelta dell’autore di farne un uomo di legge che, facendo uso di droghe, per quanto leggere, è il primo a non rispettare le leggi che vuol far rispettare agli altri.
Senza voler aprire un dibattito sull’uso delle droghe leggere, che sarebbe infinito, non ne facciamo una questione di immoralità, quanto più di scarsa coerenza personale: finché sono proibite per legge, un poliziotto non le usa.