Roma anno 200

SCAFFALE

Settimio Severo, chi era costui? Anche noi, come crediamo la maggior parte dei lettori, non avevamo ben presente, sempre che l’avessimo già sentito, il nome dell’imperatore romano Lucio Settimio Severo.
Allora vien da chiedersi cosa possa aver spinto Gaetano Dal Santo a scrivere una ricerca storica basata su questo imperatore, diciamo, ‘per specialisti’?
Stiamo parlando dell’opera recentemente uscita, in una lussuosa veste tipografica, dal titolo “Roma Anno 200, ai tempi di Settimio Severo” di Gaetano Dal Santo, edito lo scorso settembre dalla Tipografia Moderna di Montagnana.
Dopo una prefazione di Nicoletta Martelletto, l’autore ricostruisce la vicenda umana di Settimio Severo nato nell’anno 146 d.C. a Leptis Magna, un allora importante golfo della Tripolitania, cioè l’attuale Libia.
Dopo essere cresciuto in importanza sia nella politica che nell’esercito, nel 193 Lucio Settimio Severo, allora governatore della Pannonia, venne dal Senato proclamato Imperatore, carica che ricoprirà fino al 2011, anno della sua morte avvenuta a Eboracum, l’attuale York.
Due sembrano essere, secondo Gaetano Dal Santo, i principali aspetti su cui si concentrò l’impegno di Settimio Severo come imperatore del vasto impero romano, che faceva di Roma una vera e propria super-potenza mondiale.
Il primo è la sicurezza dello Stato, sempre messa in pericolo dalle popolazioni barbare che premevano ai margini dell’impero; era cioè già iniziato quel fenomeno che porterà alla disgregazione dell’impero fino alla sua scomparsa. Merito di Settimio Severo è stato quello di aver organizzato un esercito che, viaggiando per le vie miliari, poteva spostarsi velocemente, relativamente ai tempi, per tenere a bada le pressioni delle popolazioni ribelli.
Il secondo aspetto è quello della gestione economica, improntata a quello che noi oggi chiameremmo ‘rigore’, cioè di un severo e puntuale controllo della spesa pubblica, evitando soprattutto gli sprechi; qualcosa che, sottintende l’autore, ma neanche tanto, dovremmo anche noi oggi imparare da lui a fare. Da notare che anche l’imperatore Settimio Severo si trovò ad affrontare una pandemia, giusto per non farci mancare niente rispetto ai nostri tempi.
Dopo aver illustrato la vita e l’azione politica dell’imperatore Settimio, dall’autore ci viene illustrata in modo puntuale ed interessante la Roma del tempo; compresa una intervista immaginaria col personaggio storico, espediente non nuovo per Gaetano Dal Santo che coi personaggi della storia si diverte a colloquiare.
Così entriamo nella società romana del tempo, con la divisionei per classi sociali, dagli schiavi ai patrizi, l’effetto che su questa società fece l’irruzione rivoluzionaria del Cristianesimo che ne sconvolgerà a fondo i parametri.
Con un intervento di Roland Saintrond l’autore ci fa entrare nel modello economico della Roma imperiale; mentre Serge Barbier, interpellato dal Dal Santo, ci introduce nel un sistema monetario romano, che fu parte non indifferente dello sviluppo della nostra civiltà occidentale.
Alla fine della lettura possiamo dire se qualcuno di fronte al nome Settimio Severo ci chiedesse “Chi era costui?” noi gli suggeriremmo di leggersi la bella e interessante ricerca storica di Gaetano Dal Santo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *