Sua eccellenza perde un pezzo

SCAFFALE

Andrea Vitali è tornato puntuale con un nuovo romanzo ambientato a Bellano e con l’ormai famoso maresciallo Ernesto Maccadò; si tratta di “Sua eccellenza perde un pezzo”, edito dalla Garzanti.
Ora va chiarito che sua eccellenza è addirittura il federale fascista Gariboldo Briga Funicolati e il pezzo che perde nella sua visita a Bellano non è altro che la sua dentiera.
Questo incidente avviene al culmine di un crescendo narrativo sapientemente costruito da Andrea Vitali, il quale ha fatto della sua Bellano la meta di una gita domenicale del sindacato provinciale dei panettieri in occasione della festa fascista del 21 aprile, fondazione di Roma.
Veramente l’iniziativa era stata proposta a due panettieri di Bellano, i quali non avendo altri interessi oltre al proprio lavoro, hanno portato la lettera ricevuta in municipio, dove il podestà Mongatti aveva visto l’occasione per recuperare un po’ della credibilità recentemente perduta per alcune disavventure del suo comune
Con piglio marziale, come compete ad un podestà, comincia l’organizzazione del ricevimento dei panettieri in gita sul lago, con banda e rinfresco, e naturalmente al culmine il discorso del federale a conclusione della giornata gloriosa per il fascio locale.
A tutto questo assiste, coinvolto ma non troppo, il maresciallo Maccadò, un po’ contrariato perché proprio quella domenica aveva in programma una gita sul lago, temuta dalla moglie, e con il figlioletto, mentre in caserma scoppia il caso di una presunta relazione tra un carabiniere e una vedova del posto con figlio e genitore a carico.
Ci verrebbe voglia di raccontare come quella fatidica giornata non sia nata sotto una buona stella… ma questo significherebbe togliere al lettore il gusto del racconto di Andrea Vitali; basterà dire che al culmine della festa, nella sua foga oratoria, al federale è scappata di bocca la dentiera.
Nessuno si è mai chiesto se le vicende della Bellano di Andrea Vitali siano vere o inventate; resta sempre il suo divertimento nel raccontarcele e il nostro piacere nel leggerle, un buon corroborante contro il logorio della vita moderna.

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