Anche noi eravamo stati a suo tempo fortemente colpiti dal romanzo di Valérie Perrin ‘Cambiare l’acqua ai fiori’; di fronte al nuovo e corposo romanzo (oltre 600 pagine) temevamo di dover assistere al normale fenomeno, che potremmo definire ‘sindrome da secondo romanzo’, con cui, anche per il venir meno della novità, un romanziere difficilmente riesce a ripetere il successo dell’opera precedente, soprattutto quando questa è diventata un caso letterario.
E invece, nonostante i pareri contrari che abbiamo letto, a noi il romanzo “Tre”, edito quest’anno dalla e/o, è fortemente piaciuto.
La struttura è più o meno la stessa del romanzo precedente; su una vicenda tragica che rimane inquietante sullo sfondo della narrazione, si svolgono le vicende di vita quotidiana di tre amici, Adrien, Etienne e Nina, stretti in una insolita amicizia sin dall’età della scuola elementare, che vivono e crescono in un paesino della provincia francese, naturalmente coltivando il sogno adolescenziale di andare a Parigi e diventare famosi come cantanti.
Etienne è sostanzialmente un dongiovanni, che sfrutta gli amici per evitare la fatica dell’impegno scolastico e non, e che ha una burrascosa relazione con una coetanea, Clotilde Marais, il ritrovamento del cui cadavere in un’automobile sul fondo di un lago vicino al loro paesino natale getta però un’ombra inquietante su tutta la vicenda del romanzo.
Adrien, il più timido ed introverso dei tre amici, vive un suo dramma interiore che riuscirà a estrinsecare in un romanzo di enorme successo ma pubblicato con uno pseudonimo. Deluso dal successo come autore teatrale a Parigi, tornerà al paese per ritrovare gli amici, tra cui la sorella di Etienne, ormai cresciuti e con proprie vicende di vita.
Ed infine Nina, una ragazza sensibile e creativa, che funge da elemento di unione ma anche di equilibrio tra i tre amici; abbandonata dalla madre, vive con il nonno Pierre, il postino del paese; per la morte del nonno, investito da un furgone, Nina si sentirà perduta, nonostante la vicinanza degli amici, finché non riuscirà ad attirare l’attenzione del ricco e possessivo Emmanuel, con cui si sposerà senza comunque mai accettare il suo ruolo di moglie e soprattutto evitando accuratamente quello di madre.
Fuggita da casa e affannosamente ricercata dal marito, offeso per l’affronto subito, Nina vivrà nascosta da un’amica in una struttura in cui si raccolgono cani e gatti abbandonati, per i quali si cerca di trovare un nuovo padrone, mentre sembra poter riallacciare un rapporto con un maturo preside di scuola.
Dai giochi e dalle fantasie giovanili il sodalizio dei tre amici viene seguito dall’autrice nella loro maturazione alla vita, attraverso gli occhi di una giornalista-narratrice, Virginie, che permette all’autrice di esporre le sue considerazioni.
Un romanzo dalla trama un po’ contorta, con continui spostamenti nello spazio e nel tempo, magistralmente dosato nella suspense che rimane inquietante sullo sfondo, naturalmente con finale a sorpresa per tutti i tre amici.