Tutti i nodi vengono al pettine!

ATTUALITÀ

“Tutti i nodi vengono al pettine!” La saggezza popolare colpisce ancora, e forte!
Stiamo parlando del governo Meloni che, andato al potere sull’onda di un mare magnum di promesse elettorali, cui grossomodo un terzo degli italiani (e non ‘gli Italiani’ come ossessivamente si insiste a dire) ha ingenuamente creduto, si sta ora accorgendo che è impossibile mantenere quanto largamente promesso.
Dopo essere illusoriamente scivolati sull’onda dell’entusiasmo della presa del potere, per sua stessa ammissione Giorgia Meloni ha dovuto ammettere che quando si passa dall’opposizione all’incarico di governo “bisogna fare i conti con la realtà!”
Ecco allora che il governo di centro-destra della premier Meloni scopre che le accise sui carburanti (quelle che ancora in campagna elettorale “non vanno ridotte, vanno abolite!”) al contrario sono aumentate e continuano ad aumentare.
“Non si può far tutto”, ha doverosamente sentenziato con un minimo di buon senso il ministro dell’economia Giorgetti, riportando un po’ tutti alla realtà fattuale; un concetto che per la propaganda di regime è sembrata una scoperta devastante e non una ovvietà, come quel 110% che gli fa venire ‘il mal di pancia’.
L’Europa, hanno dovuto prendere atto, non è una mucca da mungere per usare il denaro per i propri sprechi, ma intende finanziare progetti seri e fattibili, con regole ben precise da rispettare; cosa che non sembra essere nelle loro capacità, con Salvini per il quale il commissario europeo Gentiloni è ‘contro l’Italia’.
E mentre in Emilia Romagna ancora si aspetta un qualche aiuto per ripartire, la premier Giorgia Meloni più che a governare l’Italia sembra perennemente impegnata nella campagna elettorale per far vincere la destra nelle elezioni europee del prossimo anno.
Tutto questo mentre una congerie di ministri palesemente incapaci inventa in continuazione scuse per rimandare ad un improbabile “faremo”, “nei prossimi giorni”, le soluzioni ai problemi urgenti che si presentano, mentre per far quadrare i conti si operano tagli che incidono duramente sul livello di vita della gente, a cominciare dai carburanti.
Sprovveduti come il ministro Salvini pensavano di far cassa con la ‘pace fiscale’ dietro cui hanno nascosto uno scandaloso condono; la solita stupida illusione che fa aumentare, non certo diminuire, il sistematico criminale furto allo Stato che è l’evasione fiscale (in attesa del prossimo condono).
Monumento alla totale insipienza di questo governo è che dopo aver sbraitato per mesi contro la gestione della pandemia del Covid, con insulse commissioni d’inchiesta contro il ministro Speranza e il premier Conte, dopo aver irriso alla iper-informazione quotidiana, adesso che il Covid, con altre varianti, si sta massicciamente ripresentando, loro se ne stanno zitti, come se il caso non esista.
Insomma hanno promesso mari e monti ed ora si accorgono che la coperta è troppo piccola per coprire tutte le loro balle, per cui sono costretti a tagliare drasticamente le spese, raschiano con faaccia compunta e dolente il fondo di un barile già raschiato, col pericolo di incidere negativamente sulla qualità stessa dei servizi, come la sanità, la scuola.
Non potendo fare tutto, anzi dovendo fare i conti con la realtà, per non smentirsi, i vari agitatori del centro-destra al potere, per non rendere pubblico quello che si prospetta come un loro sostanziale fallimento, si sono già inventati una sottigliezza, una di quelle che neanche il dott. Azzeccagarbugli… distinguendo i ridimensionati obiettivi ‘immediati’ da quelli che hanno fantasiosamente chiamato “obiettivi di legislatura”, cioè che restano nel limbo delle promesse elettorali non mantenute ma sempre utilizzabili per le prossime elezioni europee.
Ecco perché abbiamo l’impressione che, venuto meno lo slancio della vittoria elettorale, scemato l’entusiasmo con cui si era promesso di tutto e di più, ora che si deve fare i conti con la realtà della situazione del Paese, anche per Giorgia Meloni … i nodi vengono al pettine.

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