Un cammino di libertà

SCAFFALE

Nell’imminenza del Natale è uscita la pubblicazione “Un cammino di Libertà” di Ferdinando Offelli, che ha come sottotitolo “I luoghi della Resistenza a Zugliano”.
Si tratta sostanzialmente della proposta di un itinerario resistenziale all’interno del territorio comunale di Zugliano, da percorrere a piedi o in bicicletta, toccando i luoghi che ancora ricordano la lotta di liberazione.
Partendo da un doveroso omaggio al Monumento ai Caduti di Zugliano, si procede per via Piazzo, dove è nata la Resistenza locale, e quindi per via Villa, dove i luoghi della Resistenza sono villa Giusti, la canonica e soprattutto la casa della ‘Melia Vaisana’ (Amelia Zavagnin), dove i partigiani trovarono sempre un sicuro rifugio, oltre che un sostanzioso minestrone; qui il giorno prima di essere arrestato, Silva si incontrò con Roberto Vedovello, comandante della Brigata “Mameli”.
Si prosegue quindi per raggiungere la zona delle Bregonze, teatro nell’agosto ’44 di un rastrellamento nazi-fascista in cui, oltre una cinquantina di arrestati, caddero due partigiani garibaldini, Nello Tarquini e Francesco Urbani.
Scendendo in pianura si passa per villa Rospigliosi, dove l’11 novembre ’44, alla presenza del magg. J.P. Wilkinson (Freccia), si svolse quello che lo storico Benito Gramola considera l’incontro più importante della Resistenza vicentina.
Si scende quindi nella frazione di Centrale, dove la Resistenza prese il nome del parroco Giuseppe Euginelli e del comandante del G.A.P. locale, Primo Balbo; si arriva all’altra frazione, Grumolo Pedemonte, dove nel ‘44 fu fondata, a casa di Pio Simonato, la Brigata “Goffredo Mameli”. Sempre a Grumolo, nell’osteria “Ai tre scalini”, si svolse un incontro tra i partigiani della Brigata Mazzini e quelli della Brigata Garemi, sul problema del comando unico partigiano.
Si torna quindi a Zugliano, passando per il Monte Rosso, dove il 26 aprile ’45 ci fu la battaglia finale della lotta per la liberazione di Zugliano, con la morte del partigiano Luigi Simoni, ferito e poi barbaramente soppresso.
Altro importante centro della Resistenza a Zugliano è la vicina ex-distilleria Zanin, dove con la presenza di Rino Zanin, partigiano della prima ora, i resistenti trovarono sempre rifugio ed aiuto; in casa Zanin si svolse un terzo incontro tra autonomi e garibaldini, sempre sulla questione del comando unico.
Passando per la casa natale di Alfredo Fabris, fondatore e figura di spicco della Resistenza locale, caduto a Sarcedo il 27 aprile 1954, e toccando il cimitero, nelle cui tombe vuote i partigiani si nascondevano di notte, si arriva alla contrada di S. Maria, che ha dato alla Resistenza zuglianese due caduti, il già citato Luigi Simoni e Giuseppe Zavagnin (Pippo), fucilato sul Ponte di Bassano, oltre alla staffetta partigiana Flora Minotto.
Si prosegue quindi per via Pontialti, passando davanti la casa di Luigi Canale, caduto a Sarcedo insieme con Alfredo Talin e Giuseppe Missaggia il 27 aprile ’45, per arrivare all’ex Cascamificio di Zugliano, che durante l’occupazione era una importante struttura dell’esercito tedesco, e dove furono molti gli episodi di sabotaggio da parte degli operai.
Si torna quindi verso la piazza di Zugliano, per arrivare al Municipio, che, liberato, tornò ad essere sede della ritrovata libertà e della rinata democrazia.
La fase della ripresa della vita democratica del paese, dopo un’ampia documentazione fotografica sull’arrivo degli Alleati e sui solenni funerali dei caduti partigiani, viene documentata sulla scorta dei dati emersi dalla tesi di laurea di Giampietro Borgo, recentemente scomparso, che ha seguito il passaggio dalla gestione del Comitato di Liberazione Nazionale di Zugliano fino alla elezione nel 1946 del primo Sindaco, democraticamente eletto dal primo Consiglio Comunale del dopoguerra, fra i cui componenti, a dimostrazione della continuità tra Resistenza e democrazia, troviamo diversi dei partigiani zuglianesi.
Questa proposta di itinerario resistenziale si avvale di accurate mappe che illustrano tappa per tappa i particolari dei luoghi visitati, con note storiche, oltre che di una dettagliata cartina generale, il tutto predisposto da Liverio Carollo.

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