Una croce per l’Europa

ATTUALITÀ

Crediamo che con la sua recente uscita sul segno elettorale della croce che il generale Vannacci è riuscito a proporre come richiamo alla famigerata X Mas, si sia davvero (almeno speriamo) toccato il fondo della estrema degenerazione politica in atto in Italia, ben rappresentata dal governo di destra-centro di Giorgia Meloni.
Ormai, con l’iniqua non-par-condicio della destra al potere, ogni tg della tv di Stato sembra diventato una parossistica, trionfalistica esaltazione dei misfatti governativi quelli che ci troveremo a dover duramente pagare quando finalmente si tornerà ad un minimo di realismo sulla situazione politico-economica dell’Italia.
Ma l’orrore, nel senso più profondo e ripugnante del termine, è stato raggiunto dal gen. Vannacci che ha invitato gli elettori a mettere il simbolo della X Mas quale espressione di voto alla Lega nelle imminenti elezioni europee. Come dire che per il futuro Parlamento europeo il candidato Vannacci propone il simbolo della X Mas.
Gli orrori e le violenze di cui si sono resi protagonisti i componenti di quella famigerata formazione che durante la Resistenza scelsero di stare al servizio dei nazisti, venendo utilizzati come rastrellatori, atroci torturatori e assassini (il cosiddetto ‘lavoro sporco’ che ripugnava persino ai tedeschi), sono purtroppo ben noti a chi conosce anche minimamente la storia di quel tragico periodo; loro, i fascisti di ieri e di oggi, tendono a dimenticare, noi no!
Ma a noi fa più ribrezzo che, oggi, a proporci di mettere la X della Decima Mas sulla scheda elettorale per l’elezione democratica del Parlamento europeo sia uno squallido personaggio che, da componente dell’esercito, ha giurato fedeltà alla Costituzione della Repubblica Italiana.
È questa impunita aberrazione che, mentre noi inorridiamo, dovrebbe mettere in allarme anche coloro che, pur con una visione di destra, comunque onestamente si richiamano ai valori fondanti della nostra Repubblica democratica. Noi, non ne abbiamo mai fatto mistero, siamo da sempre avversari politici della Lega, dai tempi di Bossi fino a Salvini; eppure ci risulta impossibile pensare che la Lega, sconfessando tutto quel che sostiene, in base ad uno squallido calcolo del “crux non oleat”, accetti il voto di un elettore che sulla scheda traccia la croce della Decima mas, così come è stata proposta dal candidato Vannacci.
Noi vorremmo, con fermezza ma con la necessaria forza, richiamare un po’ tutti al fatto che quelle del 8-9 giugno sono elezioni democratiche per eleggere i nostri rappresentanti al futuro Parlamento Europeo; farne un referendum pro o contro il governo di Giorgia Meloni è falsare il senso stesso di quell’Europa per cui si va a votare, riducendo il dibattito ad una indegna gazzarra da cui, rincorrendo l’esagerazione, può uscire l’aberrante idea di confondere la croce come espressione democratica sulla scheda elettorale con la squallida apologia di una formazione che è stata relegata nel marciume dei bassofondi della nostra storia, dove deve restare a perenne ricordo degli orrori del nazi-fascismo.

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