Anche noi siamo stati terribilmente colpiti da quella scritta “Juden hier”, con tanto di stella di David, apparsa ieri a Mondovì sulla porta di casa del figlio di una ex staffetta partigiana, Lidia Rolfi, scomparsa nel 1996.
Non è tanto l’ignoranza di chi ha usato lo spray senza nemmeno sapere che Lidia e suo figlio non sono ebrei; è piuttosto questa deriva morale, questa escalation nazista che sembra aver portato l’antisemitismo in Italia dallo 0,5% del 2014 al quasi 25% del 2020 (dati di Vox-Osservatorio sui diritti, La Repubblica 25gen.20).
Si aggiunga che l’antisemitismo è solo una componente di una deriva razzista in atto, a cui rischiamo di assuefarci mentre trova sempre più spazio e consensi nell’opinione pubblica.
Se finora era un disagio che sentivamo con un senso crescente di rabbia, anche perché proveniente dal profondo dell’ignoranza e dell’incultura, ora crediamo sia venuto il momento di dire basta, di tentare di reagire a questa fiumana di violenza razzista.
La paura irrazionale verso lo straniero, il diverso, ecc. sono tutte spiegazioni che non ci bastano più; non è più solo una manifestazione di tifo calcistico degenerato: è pura e semplice violenza di gruppo, tipica delle squadracce che, abilmente strumentalizzate, a suo tempo hanno finito per destabilizzare l’Italia.
Dobbiamo finalmente prendere coscienza di un nostro fallimento nell’educazione di una generazione di giovani in cui frange sempre più consistenti, stanno andando verso forme sempre più accettate di fascismo.
C’è quindi bisogno di una nuova Resistenza! Una Resistenza che pur non dimenticando il passato, contrasti con il massimo impegno il fascismo, non quello di ieri ma quello di oggi, quello degli stadi, delle piazze, sapendo che l’esaltazione irrazionale del branco non può mai giustificare la violenza.
Per questa nuova Resistenza noi cittadini liberi e democratici abbiamo un’arma, che proprio dal rifiuto della violenza fascista è scaturita; stiamo evidentemente parlando della Costituzione repubblicana.
Una Costituzione che oggi non può più restare solo un’arma di difesa dei diritti-doveri del cittadino italiano, ma che deve essere coerentemente ed attivamente usata per combattere il fascismo in qualsiasi modo si presenti.
Bando quindi alle reticenze, bando ai perdonismi che giustificano l’ingiustificabile come “esuberanza giovanile”; quei giovani esaltati che proprio nella libertà garantita dalla Costituzione trovano lo spazio per manifestare la loro negazione della libertà e della democrazia, vanno perseguiti e severamente puniti come razzisti quando usano frasi o compiono azioni tipicamente nazi-fasciste contro gli ebrei.
È quindi una coerente, puntuale ed efficace applicazione della Costituzione che noi proponiamo come arma per contrattaccare il risorgente fascismo. Ben sapendo comunque che è anche, se non soprattutto, nella scuola che si gioca l’educazione dei giovani alla libertà e alla democrazia; quando, con profondo orrore, si sente un giovane cinicamente plaudire al fatto che Anna Frank “è stata messa in forno!” ci si deve rendere conto che con quel giovane, sul piano culturale ed educativo, la scuola, insieme con la famiglia e la società, hanno completamente fallito. Combattere questa deriva culturale è il campo d’azione della nuova Resistenza.