“Questi sono momenti in cui si deve dare, non chiedere!”; con questo criterio il premier Draghi ha recentemente distribuito 32 miliardi di euro a sostegno delle imprese che la pandemia ha messo in seria difficoltà.
Tra i vari tipi di intervento, alcuni certamente doverosi, ce ne sono però alcuni su cui noi abbiamo delle forti obiezioni da fare, per non dire un totale dissenso
Una è sul rifinanziamento del fondo per il reddito di cittadinanza; ormai è fuori dubbio che il reddito di cittadinanza è una ‘furbata’ con cui molti, troppi, nullafacenti, magari impegnati in attività criminali, si fanno mantenere dallo Stato; vi ricordate la favola dei navigator, cioè dei disoccupati che dovevano procurare un impiego agli altri disoccupati e non a se stessi? Chi ne parla più?
La seconda è la cosiddetta rottamazione delle cartelle fiscali, fortemente voluta da Matteo Salvini e dai berluscones; una scelta governativa il cui nome appropriato è un ulteriore, scandaloso condono fiscale, un provvedimento che evidentemente fa parte del Dna della destra quando in qualche modo riesce ad arrivare al governo.
A noi sarebbe bastato che al piano di aiuti alle imprese Draghi avesse aggiunto una semplicissima clausola e cioè “Sono esclusi dai benefici quelli che al momento hanno un contenzioso fiscale aperto”.
Troppo comodo per il premier Draghi, che ha ammesso trattarsi di fatto di un condono fiscale, trincerarsi dietro la scusa della annosa inadempienza dei governi precedenti, con cartelle contestate da dieci anni. Così come non gli concediamo un grande merito per essere riuscitoa limitare i progetti tombali di Matteo Salvini. E’ il condono fiscale in sè che è immondo!
Per lo steso motivo per cui a quelli che sono in odore di evasione fiscale da accertare, è stato momentaneamente sospeso il pagamento di quanto dovuto, magari per tentare di addivenire ad un accordo da concordare al ribasso, allo stesso modo almeno per tutti questi un governo serio avrebbe dovuto sospendere gli aiuti a pioggia che ha recentemente deciso di distribuire; magari rimandandoli alla soluzione del contenzioso fiscale pendente.
Noi gridiamo allo scandaloso provvedimento, sempre limitatamente a chi ha carichi fiscali pendenti, soprattutto pensando alle centinaia di evasori totali che ogni anno vengono scoperti e alle migliaia che restano sconosciuti al fisco, i quali riceveranno aiuti da quello Stato a cui hanno scelto di non pagare le tasse dovute; o magari anche a quel contribuente che furbescamente, per non apparire come evasore totale, ha dichiarato al fisco un euro, dicesi uno, e che adesso riceverà, alla pari degli onesti, alcune migliaia di euro.
Un provvedimento, questo piano di aiuti, che il mago Draghi fa passare quando la gente è distolta, perché tutta presa dall’incubo della pandemia e aspetta con speranza un efficace piano di vaccinazioni.
Intanto Salvini e Di Maio con questi iniqui provvedimenti così fortemente voluti, si sono creati un credito da riscuotere in sede elettorale; infatti, chi si è visto annullare, pardon rottamare, una decennale cartella fiscale contestata e nel contempo riceve gli aiuti di Stato, può non votare Salvini? E chi si vede immeritatamente assegnare il reddito di cittadinanza, può non votare Di Maio?
Il tutto con il silenzio del Pd, impegnato a litigare per le poltrone!
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