Giù le mani da San Francesco

ATTUALITÀ

Se dovessimo indicare quale potrebbe essere l’esatto contrario dello spirito francescano, essendo Salvini comunque impresentabile e improponibile, ci verrebbe da pensare a Giorgia Meloni e al suo governo, che da un po’ di tempo ha cinicamente fatto dell’8° Centenario della morte di San Francesco del 2026… addirittura uno spot pubblicitario.
A parte gli aspetti religiosi in cui rispettosamente non intendiamo inoltrarci, secondo noi lo spirito che animava il “Poverello di Assisi” era basato sulla sua semplicità e la sua sincerità nel rapporto con i fratelli, e quindi con tutti noi, oltre che con la natura.
Il perenne livore elettorale con cui Giorgia Meloni si esprime ossessivamente contro la pericolosa sinistra che la critica, (con una opposizione che, pensate, cerca persino di fare opposizione!), non solo non ci par degno di una premier il cui ruolo dovrebbe essere rivolto a tutti i cittadini dello Stato che è stata chiamata a governare, ma a noi appare tutt’altro che francescano.
A noi la premier fa più l’effetto della rana esopiana che si auto-pompa per apparire più grande; ed eccola cercare maldestramente di giostrarsi tra l’Europa e l’amico Donald, senza una sua posizione propositiva, mancando di una sua statura politica; così per la Palestina propone la soluzione dei due Stati, ma dei due, in ossequio a Trump, non ne riconosce uno!
Ma forse l’aspetto più grave della mancanza di spirito francescano sua e del suo governo è l’assenza di sincerità. Nello stagno meloniano si assiste ad un continuo, ossessivo gracidare di rane e rospi che per nascondere di essere inadatti e incapaci, cercano di assordarci attraverso i mezzi di sistematica disinformazione a cui hanno ridotto la televisione di Stato, ormai diventata un Truman show.
Tanto che la gente, ormai infastidita dalla evidente falsità della propaganda di governo, a frotte cambia canale e si sintonizza sul Tg di Montana, che almeno evita il pacchiano.
L’industria italiana è il calo da 30 mesi, la scuola e la sanitò sono allo sbando, l’evasione fiscale è incentivata direttamente da uno stillicidio di condoni, rottamazioni e concordati preventivi, con cui (Corte dei Conti) si raggranella un misero 3% di quanto dovuto allo Stato (per il resto si rimane in attesa del prossimo condono).
Tutto questo mentre da ogni Tg, dopo un ossessivo sputare sulla sinistra, ci propinano gli esaltanti risultati del governo Meloni che solo loro riescono a vedere, anche perché loro non vanno mai a fare la spesa.
Tutto questo mentre, come le pecore di Orwell, si cerca di inculcarci il principio che “la guerra è pace” e che quindi bisogna spendere miliardi per armarci. Anche perché – ci avverte il ministro Crosetto – se ci attaccano non abbiamo i mezzi per difenderci; ma da chi, di grazia, saremmo in pericolo di essere attaccati?
E così, tra lo spot di un dentifricio e quello di un detersivo da qualche tempo si è inserito quello meloniano su San Francesco che, rispetto al senso profondo dello spirito francescano, a noi sembra semplicemente blasfemo.

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