Sono solo dei gran bugiardi!

ATTUALITÀ

Ormai è evidente: sono solo dei gran bugiardi! Il governo Meloni si sostiene praticando sistematicamente l’arte del non vero, o della bugia, per presentare al paese, … pardon alla Nazione, una realtà che di fatto non c’è.
Recentemente, su Repubblica, ci ha pensato il giornalista Massimo Giannini, con un articolo apparso il 25 ottobre dal titolo “Le ombre dello stato”, a sbugiardare la premier Meloni: “In Senato ha mentito spudoratamente dicendo che l’Italia recupera posizioni nella classifica mondiale della libertà di stampa. È vero il contrario, nel 2025 Reporter sans Frontières certifica un ulteriore slittamento dal 46esimo al 49esimo posto, il peggior risultato tra i paesi dell’Europa occidentale”.
D’altronde per vedere il sistematico uso delle bugie di Stato, basta guardare qualsiasi tg Rai, dove quelli che Giannini definisce i ‘servi salmodianti’ della premier, ossessivamente ci propinano sfilze di infiniti ma inesistenti risultati.
Recentemente, sembra che per rendere più sistematica e incisiva la disinformazione di Stato dai tg si siano trasferiti su Carosello, cioè sulla pubblicità, inscenando un Truman Show dove tutto è bello e tutto funziona; quello che ancora manca è solo imminente! Persino ipocritamente osceno risulta, tra gli altri, lo spot pubblicitario proprio sulla disinformazione, quella sistematicamente praticata dal governo Meloni.
Mentre la destra meloniana si scandalizza in coro per l’affermazione della Schlein che in Italia c’è un pericolo per la democrazia, di fronte alla bomba fatta scoppiare davanti all’abitazione di Sigfrido Ranucci, secondo Giannini, uno dei vaneggianti ‘servi salmodianti’ della premier è arrivato a dire che “questo governo è il miglior presidio della libertà in Italia”; tanto che il giornalista Giannini è stato spinto ad elencare una serie di motivi per dimostrare il contrario, come ci permettiamo di citare. Sentiamolo:
– è illiberale il modo in cui la presidente del Consiglio tratta le opposizioni, irride le manifestazioni, sfugge alle domande dei giornalisti.
– è illiberale il decreto anti-rave e ancora di più il decreto sicurezza che punisce con la galera 14 nuove fattispecie di reato, sbattendo in galera studenti che occupano un ateneo o ragazzi che manifestano per strada.
– è illiberale la riforma dell’elezione diretta del premier, che assegna i pieni poteri al primo ministro, riducendo a Re Travicello il Presidente della Repubblica e a collegio ancillare la Consulta.
– è illiberale la riforma della giustizia, con una separazione delle carriere tra giudici e pm funzionale solo all’obiettivo di riportare la magistratura sotto il tallone della politica.
– è illiberale l’abolizione dell’abuso d’ufficio che ridisegna l’ordinamento giudiziario ad uso e consumo dei colletti bianchi.
– è illiberale il divieto di pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare, vera “legge-bavaglio” che limita il diritto di informare e di essere informati.
– è illiberale la gestione della Rai che sfruttando la dissennata riforma Renzi trasforma il servizio pubblico in struttura servente all’esecutivo.
– è illiberale l’ostracizzazione subita da Report e l’umiliazione inflitta a Ranucci dalla Commissione di vigilanza e dal Garante della privacy.
– è illiberale il conflitto di interessi in capo a un sottosegre-tario alla Sanità che presiede la lobby delle farmacie e a un senatore che possiede tre gazzette di regime ed un impero di cliniche private.
– è illiberale la flax-tax per i lavoratori autonomi che nega la redistribuzione del reddito a danno dei dipendenti.
– è illiberale il golden power brandito come una clava nelle scalate bancaria avantaggio dei capitalisti amici.
“Mi fermo qui per carità di patria”, conclude Giannini, non prima di aver notato che all’origine di tutte queste illiberalità c’è stato il cavaliere di Arcore, la cui sistematica degenerazione politica i passati governi di centrosinistra non sono riusciti ad arginare.
A noi sembra che, con l’aiuto di Trump e Orban, l’Italia meloniana si sia piuttosto avviata a diventare un presidio di “illiberalità democratica!”, con le squadracce fasciste già in azione.

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