Morto un Papa…

ATTUALITÀ

“Morto un Papa … se ne fa un altro” recita un detto popolare per indicare che ‘siamo tutti utili, nessuno indispensabile’; e che la vita continua con o senza di noi.
Quello che invece ci vien da considerare è che il Papa che viene non è uguale al Papa che, compianto, se ne è andato.
Sono evidentemente le riflessioni dettate dal momento di passaggio da Papa Francesco al successore Leone XIV.
Di Papa Francesco ricorderemo la profonda umanità, la semplicità nella visione della vita e la conseguente forte avversione per la violenza e la guerra; una semplicità piena di segni, come quando, appena eletto, si rifiutò di indossare le papali scarpe rosse perché quelle che indossava “erano ancora buone”, fino naturalmente al rifiuto di abitare nei suntuosi appartamenti vaticani (che abbiamo avuto modo di visitare), per vivere più modestamente a Santa Marta. A nessuno, comunque, può essere sfuggito il suo insistente monito “la guerra è comunque una sconfitta”, di cui si ha una costante conferma ad ogni telegiornale.
Sarà stata forse l’abitudine per più di un decennio ad un Papa così, che concludeva l’Angelus domenicale con l’invito “e per favore non dimenticatevi di pregare per me!”, che l’elezione di Leone XIV ci ha un po’ disorientati.
Su di lui riteniamo doveroso, oltre che onesto, sospendere qualsiasi giudizio, dandogli il tempo necessario per dispiegare la sua azione pastorale.
Il fatto che negli Usa sia considerato un anti-Trump, tanto che il sovranista Bannon lo ha definito “la peggior scelta possibile”, ai nostri occhi già lo accredita molto positivamente.
Robert Prevost è un uomo colto, poliglotta, ma ha anche fatto esperienza della povertà ancora ben presente nell’America Latina. Tempo al tempo…
Sul recente periodo intercorso tra la morte di Papa Bergoglio e l’elezione del nuovo Pontefice, ci si permettano alcune considerazioni; la prima è la sovra-esposizione mediatica della Rai, con i discorsi eterni e vuoti dei commentatori in doveroso atteggiamento curiale; chiamare poi ‘fedeli’ i pellegrini in piazza San Pietro a noi sembra una ipocrisia da religione ostentata e non intimamente sentita; sono più il risultato di una intensa promozione di tipo turistico … la fede è altra cosa!
Un’altra considerazione è lo scandaloso obbrobrio di Donald Trump che nel sito della Casa Bianca, dopo aver dichiarato che anche a lui sarebbe piaciuto fare il Papa, si è fatto ritrarre con la tiara su capo, seduto sulla cattedra di San Pietro: non è solo cattivo gusto, tipico di capitan Fracassa, è vergognosa blasfemia!

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