Nei nostri studi di letteratura americana abbiamo incontrato, siamo nel periodo coloniale, un predicatore calvinista del New England di nome Jonathan Edwards che divenne famoso per un suo sermone dal titolo terribile titolo “Peccatori nelle mani di un Dio Irato”. Ci aveva sconvolto questo concetto di un Dio irato contro i peccati degli uomini; a noi era stato insegnato un Dio che era ‘buono e giusto’, soprattutto pronto a perdonare le nostre inevitabili cadute nel peccato.
Dall’opera di Aldo Cazzullo, “Il Dio dei nostri Padri” edito nel 2024 dalla HaperCollins abbiamo avuto l’idea, un po’ conturbante, di un altro concetto di Dio, il Dio della Bibbia. Il sottotitolo del libro rivela forse quello che era l’intenzione dell’autore, cioè ‘il grande romanzo della Bibbia”.
La parola ‘romanzo’ ci richiama alla qualità della fiction, cioè del racconto inventato dal narratore, anche perché, a nostra conoscenza, la Bibbia è un po’ diversa; o meglio, non è solo quella narrata da Cazzullo. In sostanza, per essere brevi e non inoltrarci in un terreno terribilmente paludoso di sabbie mobili, il Dio di Cazzullo ci sembra poco conforme al nostro concetto di Dio.
Il nostro Dio buono e comprensivo è diventato un Dio truce e permaloso. A Mosè a che nel deserto gli aveva chiesto l’acqua per dissetare il suo popolo, siccome col bastone ha battuto sulla roccia due volte e non una sola, considerando questo una mancanza di fiducia, un Dio decisamente permaloso ha comminato una punizione a nostro avviso assolutamente sproporzionata, cioè quella di non vedere, dopo quaranta anni di migrazione nel deserto, la tanto agognata Terra Promessa.
Poi un Dio che ha creato l’uomo e la donna, da cui dopo è discesa tutta l’umanità, non dovrebbe, secondo noi, limitarsi a proteggere un solo popolo, il “popolo eletto”, aiutandolo a compiere, a decine di migliaia, un continuo massacro degli altri popoli. La sistematica carneficina di chi non era eletto è un aspetto che ci ha decisamente sorpreso, anche per la tragica contemporaneità con quanto accade in Palestina da parte delle truppe di Netanyhau.
Potremmo andare avanti con altri esempi; per esempio su una moralità famigliare dei profeti che a noi sembra, su nostri canoni magari ormai desueti, decisamente immorale.
Un punto che comunque concediamo a Cazzullo è che il successo del suo romanza sulla Bibbia, che non molti cattolici hanno letto, ha suscitato una curiosità sorprendente, tanto che da molti, credenti o agnostici, ci si è sentiti quasi in obbligo di leggerlo, come dimostrato anche dal suo successo commerciale.