
[Presepe di Gian Stupiggia allestito nella Chiesa Parrocchiale di Zugliano nel Natale 1968]
Il tragico nonsenso della guerra forse risalta di più nel clima natalizio in cui ci sentiamo tutti un po’ più vicini agli altri; così di questi giorni è aumentato l’orrore quotidiano delle immagini di distruzione, sofferenza e morte che i tg ci trasmettono da Gaza e dall’Ucraina, a cui c’è il rischio di assuefarci.
Quello che più ci angoscia è che tanto orrore deriva, e rischia di aumentare, per il clima politico che stiamo vivendo a livello sia internazionale che nostro nazionale: a noi sembra che, pur con mille pour-parler, più che verso soluzioni pacifiche si stia correndo verso l’abisso della guerra.
Il presidente Usa escogita un tanto esaltato Piano Trump, non prima averlo concordato con Netanyahu, cioè con una delle parti in causa; fa un altro roboante Piano Trump per l’Ucraina, anche stavolta non senza averlo prima concordato con una delle parti, cioè con Putin… poi chiede il Nobel per la Pace; solo che a Stoccolma di solito non premiano la ‘pax romana’, cioè quella del più forte imposta con la forza delle armi.
Fa male vedere gli accampamenti in cui sono costretti a vivere i palestinesi di Gaza tra il fango e le intemperie, con gente aggrappata alla misera tenda sconvolta dal vento; il tutto mentre il governo di Netanyahu uccide spietatamente chi solo supera la linea gialla e nel contempo delibera 19 nuovi insediamenti di coloni… sembrano i pionieri che nel Far West si liberano dai fastidiosi indiani; il tutto naturalmente in attesa della seconda fase del piano Trump.
Ma quel che più ci preoccupa è che ormai è invalsa una mentalità che vede la guerra come un fatto inevitabile, con effetti perlomeno sorprendenti; restando in ambito Nato, l’alleato Usa, di fronte ad un fantomatico invasore, si sfila e dice all’Europa di arrangiarsi a difendersi, perché lui, per far l’America ‘great again’, deve andare a prendersi il petrolio venezuelano mentre mira ad impossessarsi della Groenlandia; abbiamo già posto il caso assurdo secondo cui essendo la Groenlandia territorio della Danimarca, con Trump potrebbe scoppiare un conflitto all’interno dei paesi dell’Alleanza Atlantica… un atto non proprio da Nobel per la Pace!
Ed ecco comunque che l’Europa dei 26+Orban, nata per stare insieme in pace, evitando le guerre tra Stati, ha fatto un piano pluriennale di riarmo, naturalmente per la difesa: magari con qualche generalone che poi più chiaramente ipotizza una “difesa preventiva”; come dire, calcisticamente, che ‘la miglior difesa è l’attacco!’
Il tutto non con un esercito comune europeo, ma con tanti eserciti nazionali, esattamente come nell’Europa sovranista del 1800.
Da noi, il ministro della guer…, pardon della difesa, ha detto che in caso di attacco, l’Italia ha poche armi per difendersi; quindi dobbiamo spendere dei miliardi per armarci. Ministro Crosetto, di grazia, davvero lei prevede che qualcuno intenda attaccarci o la sua dichiarazione è solo un fatto di mentalità?
La premier Meloni in Parlamento snobba “certo pacifismo” che si oppone a creare uno Stato… pardon una nazione forte che si arma per fare la … pace.
Si potrà anche non essere d’accordo con noi pacifisti che da 80 anni in Europa ci siamo abituati a vivere in pace, per cui non solo consideriamo semplicemente criminale l’invasione russa dell’Ucraina, ma un vero nonsenso il solo pensare a risolvere il problema con la logica delle armi; ma crediamo che almeno su un punto si possa essere d’accordo, e cioè … che questo Natale è meno Natale!