Del risorgente fascismo in atto in questi anni non ci preoccupano molto le penose manifestazioni, più che altro folkloristiche, dei gruppi neofascisti, con tanto di camicie nere e saluti romani, schiamazzanti “Giovinezza”.
La democrazia e la libertà conquistate con la lotta di Liberazione, proprio per la loro stessa natura, permettono di esprimersi anche a chi tenta di distruggerle in nome di un mito morto e sepolto nel sangue e nella vergogna 80 anni fa.
Quello che invece ci preoccupa, e molto, è il sempre maggiore uso della violenza di questi gruppi neri; anche negli anni ’20 del secolo scorso le squadracce impunite sembravano, o meglio venivano presentate come esuberanze goliardiche di giovani insoddisfatti in cerca di emozioni patriottiche; poi, troppi tardi, ci si è accorti che la loro violenza, una volta cresciuta passo dopo passo, era diventata sistema; basti pensare al caso Matteotti.
Ma quello che oggi ancor più letteralmente ci angoscia, non tanto per noi quanto più per i giovani, è il fatto che, a livello governativo, sempre più chiaramente sta emergendo una mentalità di guerra.
Il ministro Crosetto dice che in caso di attacco, abbiamo una troppo debole possibilità di difesa; la premier poi, visto che Trump non vuol più saperne dell’Europa, dove i suoi fans si limitano a personaggi come lei o addirittura Salvini, dice che l’Europa deve imparare a difendersi da sola!
Ma, di grazia, da chi dovremmo difenderci? Chi è pensabile possa minacciare l’Italia o uno dei paesi dell’Europa unita? Va a vedere che ti reinventano il pericolo di Putin che farà abbeverare i suoi cavalli alla fontana di piazza San Pietro.
Naturalmente per difenderci abbiamo bisogno di armi; ecco allora che ci proponiamo di spendere 14 miliardi di euro per armarci.
Poi salta fuori il sottile stratega, un nostro generale della Nato secondo cui c’è la possibilità che si renda necessario un “attacco preventivo” contro la Russia! Dove quel terribile preventivo è una metafora che nasconde l’intenzione di attaccare. Ma attaccare chi? Perché? Vuoi vedere che la decima guerra che Trump fermerà sarà quella tra l’Europa e la Russia!
Storicamente, a saperlo valutare, il fascismo è stato un regime che era organizzato, dalla scuola alla società, all’unico scopo di fare la guerra; ai bambini, in divisa di Balilla, veniva dato un moschetto di legno perché, crescendo, si abituassero all’idea di doverne in futuro imbracciare uno vero da soldati, naturalmente per “difendere” la Patria; per chi conosce la storia non serve dir altro…
Ora, ritrovare nei nostri governanti questo stesso spirito con cui si presuppone che ci potrà essere una guerra, per cui bisogna svenarsi per armarsi e difendersi, è qualcosa che ci inquieta profondamente.
Secondo noi, se c’è veramente una guerra da combattere, è quella sacrosanta per la crescita della cultura, per curare le malattie, per combattere la povertà, per la dignità del lavoro come mezzo per formare e mantenere dignitosamente una famiglia… insomma una guerra per realizzare con uno sforzo comune i diritti che stanno a fondamento di quella nostra Costituzione che a loro va così terribilmente stretta!