Green-pass obbligatorio?

ATTUALITÀ

Crediamo che la stupida pochezza dell’attuale fase della politica italiana sia più che evidente dalla lunga e logorroica diatriba sull’opportunità di rendere obbligatorio il green-pass, con cui viene certificata la nostra avvenuta vaccinazione contro il Covid 19.
Mentre la maggioranza governativa va con lentezza esasperante verso questo provvedimento, per mantenere i piedi su due staffe la Lega di Salvini si attesta su un salomonico “ni”, mentre la Meloni si sente quasi obbligata, per salvare l’Italia, a dire di no.
Forse questi signori, nella loro irresponsabile ricerca di consensi elettorali, non si sono accorti che l’Italia è impegnata in una guerra contro la pandemia, e che in guerra bisogna combattere, non discutere, se si vuole tentare di salvare la situazione.
Vi immaginate i nostri ragazzi che allo scoppio del primo o secondo conflitto mondiale, di fronte alla cartolina che li precettava per la guerra, si fossero messi a discutere sulla opportunità di partire, sulla disponibilità a combattere.
Una volta dichiarata, la guerra diventava un obbligo per tutti quelli che erano in grado di combattere, indipendentemente dalla loro volontà e dalle loro intenzioni.
L’esempio potrà sembrare un po’ forte, ma solo perché in guerra c’è un nemico dichiarato e visibile, mentre il coronavirus o la variante delta sono subdoli e invisibili, per quanto ne vediamo ogni giorno i tragici effetti.
Sulla questione dei no-vax è inutile discutere; loro credono di rivendicare una loro supposta e malintesa libertà, mentre costituiscono una pericolosa bomba sanitaria all’interno della nazione; per questo vanno comunque isolati.
Rispetto al problema del green-pass secondo noi la logica deve essere diversa; va reso obbligatorio, perché certifica una avvenuta vaccinazione con cui stiamo riuscendo a debellare una disastrosa pandemia. E come in guerra non si accettano defezioni o diserzioni, allo stesso modo nella guerra alla pandemia non si può accettare che qualcuno, di fronte al corpo nazionale, rischi di vanificare gli sforzi in atto.
La paura dei vaccini è una paura atavica, nata con la scoperta e l’applicazione dei vaccini stessi; in merito, a documentarsi, c’è una vasta letteratura su questa forma di insensato oscurantismo, oggi stupidamente ammantato da ‘difesa della libertà dalla dittatura’.
Non può esistere una libertà di rischiare di contaminare gli altri perché non ci si vuol difendere dalla pandemia con il vaccino; su questo bisogna, secondo noi, essere non solo severi ma anche drastici, escludendo dal consesso sociale chi da questo si auto-esclude.

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