Un novembre disastroso

ATTUALITÀ

Abbiamo appena archiviato un novembre politicamente disastroso, dove le due vittorie del centro-sinistra alle elezioni regionali dell’Emilia e dell’Umbria, sono state poco più di due pannicelli caldi su una febbre da cavallo.
La prima botta l’abbiamo ricevuta il 5 novembre con la vittoria di Trump alle elezioni negli Usa. Si trattava di scegliere, ci avevano spiegato le nostre amicizie yankee, tra l’andare avanti con moderazione e buonsenso, governando i tempi in rapido cambiamento, stavolta con una presidente donna, oppure restare ancorati ad un passato che non esiste più e che soprattutto mai più può tornare, nonostante i soldi dell’astronauta Eron; come dire che ‘make America great again!’ resterà solo un accattivante slogan elettorale.
Noi da qui forse non riusciamo a cogliere in pieno il senso di frustrazione e di fastidio che circola negli Usa tra l’elettorato più aperto e progressista, e che ora per 4 anni si ritrova a dover assistere alle boriose ostentazioni di un capitan Fracassa.
Ma forse per noi più bruciante è stata la recente nomina dell’on. Fitto come membro della nuova Commissione europea.
Va ricordato che Fitto era il candidato di un governo che non ha votato la fiducia alla nuova commissione Ursula, così come è scaturita dalle recenti elezioni europee in cui, nonostante i casi di Italia e Francia, ha prevalso una maggioranza di centro-sinistra; e questa avrebbe dovuto essere, per coerenza, la caratterizzazione politica della nuova commissione.
La nomina di Fitto, su caparbia pretesa della Meloni, incoerente al punto di rivendicare un posto in un governo europeo che dichiaratamente non ha la sua fiducia, è la dimostrazione che la commissione è stata fatta non solo in base a criteri ben diversi da quelli espressi dagli elettori ma lontani anni luce da una reale dimensione europea.
Poco prima delle elezioni europee avevamo da parte nostra ribadito l’intenzione di volere un’Europa che in qualche modo si rifacesse alle idealità del Manifesto di Ventotene espresse dal confino dove il regime fascista li teneva prigionieri, da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni.
Certo anche l’idealismo europeo deve fare i conti con la realtà di oggi, ma a noi sembra che la commissione Ursula non abbia altra idealità che… servire da bancomat da cui attingere denaro a profusione con il cosiddetto Pnnr, quello che proprio Fitto in Italia non è stato in grado di gestire efficacemente; insomma, metaforicamente parlando, l’Europa è ridotta a una mucca da mungere per altro da mani maldestre.
Se poi aggiungiamo che Fitto è stato eletto nella commissione anche coi voti del Pd, il partito che in Italia pretenderebbe di fare ‘opposizione’ al centro-destra della premier Meloni, allora c’è da concludere che in questo disastroso novembre sono caduti tutti gli ultimi punti di credibilità politica cui tentavamo disperatamente di aggrapparci; ci fosse da votare oggi, noi saremmo tra i non-elettori.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *