(foto di Giuseppe Santamaria) Per parlare dello spettacolo “Il fu Mattia Pascal”, andato in scena in questi giorni al Teatro Comunale di Thiene, nell’ambito della 44^ Stagione Teatrale, con Giorgio Marchesi come protagonista unico, bisogna anzitutto tentare di definirne il genere.
La fonte è dichiaratamente il romanzo di Luigi Pirandello che nel 1904 riscosse un enorme successo anche per la contorta vicenda di uno sdoppiamento di personalità del protagonista.
Forse anche per Giorgio Marchesi fare una riduzione teatrale di un romanzo di un famoso drammaturgo del calibro di Pirandello, Premio Nobel, sarebbe stato osare troppo.
Per questo si è limitato a riassumerlo in quella che è una “drammaturgia musicale”, recitando ed interpretando la vicenda con accompagnamento musicale di Raffaele Toninelli.
La trama del romanzo di Pirandello è molto complessa ed articolata già a leggerla; sentirla raccontare, anche se ben interpretata, col gioco dei nomi dei personaggi, non sempre è facile da seguire.
Su questo si misura la prova di Giorgio Marchesi che, praticamente senza sceneggiatura e pur con qualche momento di lentezza, ha saputo efficacemente rendere la vicenda narrata da Pirandello nel suo romanzo.
Efficace in questo risultato è stato l’accompagnamento musicale di Raffaele Toninelli, che ha sottolineato i momenti più pregnanti in un gioco ben congegnato con la recitazione.
Stiamo parlando, sia ben inteso, della trama del romanzo, non certo del suo senso profondo e dello spessore culturale che lo pone tra i grandi romanzi della letteratura italiana.
Noi apparteniamo alla generazione che troppo spesso ha conosciuto i grandi romanzi della letteratura non attraverso la lettura diretta ma attraverso le riduzioni cinematografiche e televisive; come non ricordare “Cime tempestose” di E. Bronte, con Massimo Girotti, o “Jane Eyre” dei mitici tempi della tv in bianco e nero ad un solo canale; hanno avuto un grande merito divulgativo, che va riconosciuto ma il cui spessore culturale è comunque restato ben distante dalla lettura dell’originale.
Accettiamo quindi positivamente lo sforzo di Giorgio Marchesi come un fatto innovativo nel panorama piuttosto statico del teatro a Thiene, purché lo si consideri nel suo valore divulgativo, un invito a leggere l’originale di Luigi Pirandello che offre profondità e aspetti culturali che solo la lettura diretta può offrire.
Insomma, contenti della novità, che abbiamo apprezzato per la bravura dei due animatori… ma, per favore arridatece er teatro!