È risaputo che Tracy Chevalier è una scrittrice che da sempre apprezziamo molto e che cerchiamo di seguire nei suoi romanzi man mano che escono.
Abbiamo quindi accolto con entusiasmo “La maestra del vetro” edito in Italia nel 2024, come gli altri, dalla Neri Pozza di Vicenza.
La vicenda potrebbe essere riassunta brevemente nella storia di una famiglia, i Rosso, che a Murano, come è tradizione lavorano il vetro. Una tradizione che deve seguire le sue regole, con Lorenzo Rosso, il padre, pienamente abilitato a chiamarsi maestro vetraio, e i figli, Marco e Giacomo, che lavorano in vetreria, insieme ai garzoni, e la figlia Orsola, ufficialmente impegnata ad aiutare la madre.
Solo che Orsola è anche lei appassionata di lavoro del vetro, ben sapendo che alle donne è permesso solo di fare delle perle, con una lavorazione a lume si butta quasi clandestinamente in questa attività creativa.
Giostrando tra lavori domestici, cura dei fratelli e qualche amore, Orsola riuscirà alla lunga e con orgoglio ad essere accettata dal mercante tedesco Gottfried Klinkenberg, che ha una bottega a Venezia per commerciare i prodotti delle varie vetrerie di Murano.
Con una metafora poetica, una scaglia di pietra che lanciata, saltella sul mare di Murano prima di affondare, Tracy dilata il tempo del racconto fino a 6 secoli andando dal 1500 circa al 2019, con i personaggi che, quasi fossero statuine di vetro, passano da un secolo all’altro, dalla peste del ‘600 ad Antonio Casanova, dalla fine della Dominante alla conquista di Venezia prima dei Francesi e poi degli Austriaci, dalla Grande Guerra fino praticamente ai giorni nostri.
Sembra quasi, che in base al principio della relatività, a Murano, l’Isola del Vetro, il tempo scorra con un ritmo diverso da quello non solo della terraferma ma della stessa Venezia.
Incontriamo Orsola che è una bambina di sei anni e la lasciamo sei secoli dopo che ne ha 64.
Sarà forse l’effetto magico del vetro, inalterabile nel tempo, che dà a chi lo lavora con amore tempi di vita molto più lunghi.
In qualche modo Tracy Chevalier storicizza i suoi personaggi fissandoli nel tempo. Così Lorenzo, il maestro vetraio ufficiale, che muore per un banale incidente, i garzoni di bottega, divisi per abilità, tra cui Marco destinato a succedere a Lorenzo.
Fra le donne, oltre a Orsola, spicca statutaria la madre Laura, punto di riferimento e di rispetto per tutta la famiglia.
Leggere Tracy Chevalier è soprattutto un piacere. Oltre alle doti personali di incisività e chiarezza, anche dalla traduzione in italiano traspare una strutturazione della frase del miglior inglese letterario (oxfordiano, ci verrebbe da dire, per non scomodare il termine classico). È così che, senza accorgerti, tutto preso dalla lettura, ti trovi a ore impensabili col libro di Tracy in mano.