Invitato dalla locale sezione del Partito Democratico, l’on. Pierluigi Bersani ha partecipato ad un incontro che si è svolto lunedì 9 dicembre all’auditorio “Fonato” di Thiene, con la partecipazione anche di Chiara Luisetto, consigliere regionale per il Veneto. L’argomento da trattare era “L’oggi e il domani del Veneto e dell’Italia”
Nell’introdurre il dibattito, l’assessore Edoardo Zampese ha ripreso una delle famose metafore di Bersani, quella della “mucca ormai in corridoio”, chiedendogli dove sia oggi finita quella mucca.
Passando in rassegna i principali temi della politica italiana del momento (sanità, autonomia, scuola,…) Bersani ha esposto le sue lucide analisi, fatte di attente osservazioni, avanzando proposte, sempre da concordare con le altre forze politiche che si richiamano all’area progressista che viene definita centro-sinistra.
Su un piano regionale è intervenuta Chiara Luisetto, che ha parlato di un Veneto in adorazione acritica di Luca Zaia, proprio mentre si sta smantellando il sistema sanitario pubblico per andare verso quello privato.
Due sono comunque i punti dell’intervento di Pierluigi Bersani che ci sentiamo di sottolineare.
Il primo è quello anche da noi da tempo denunciato, cioè il pericolo che venga a rompersi l’equilibrio dei poteri costituzionali per far prevalere il potere dell’esecutivo; un sogno che va da Craxi a Renzi, passando per Berlusconi). L’attacco frontale alla magistratura, il bavaglio alla stampa, il ricorso sistematico alla legislazione d’urgenza indicano una strada verso forme autoritarie di potere esecutivo, di fronte ad un’opinione pubblica, e quindi ad un elettorato, scientificamente manipolabile.
Il secondo punto è conseguente al primo; quello a cui si mira, dice Bersani, è in realtà una rivalsa, un tentativo di rivincita in atto da parte di chi dopo venti anni di dittatura è naufragato nella guerra, risultando sconfitto dalla storia; anche il fascismo, a suo tempo, ha usato le strutture dello Stato democratico, chiudendo gradualmente spazi di libertà fino a diventare dittatura (A cosa serviva un Parlamento se a decidere bastava il Duce?). La destra al governo non vuole uno Stato a struttura democratica, ugualitaria, orizzontale ma una struttura verticistica, col capo decisionista e i sottomessi acriticamente obbedienti.
Chi come noi, condivide l’analisi di Bersani sul momento politico attuale, dovrebbe trarre almeno due considerazioni: la prima è che la forza per opporsi la si trova nell’unità e non nelle divisioni. Quando le forze progressiste di centro-sinistra si sono presentate alle varie prove elettorali divise, in ordine sparso, hanno sempre perso, magari mentre in piazza cantava “El pueblo unido…”.
La seconda considerazione è che se siamo coscienti del pericolo in atto, non dobbiamo aspettare la prossima guerra, ma attivare da subito forme di resistenza, di opposizione non certo armata ma civile e democratica, innanzitutto smascherando il subdolo potere mediatico dietro cui si nascondono.
Tornando alla metafora, a fine dibattito si è dovuto concludere che oggi la mucca dal corridoio non solo è arrivata in salotto, ma sta tentando di distruggere i cristalli di famiglia, cioè la Costituzione.
Allora forse è giunto il momento di renderci conto che la Resistenza antifascista non è più solo quella che hanno fatto i nostri padri, ma anche quella che, con gli strumenti pacifici e democratici della Costituzione, siamo chiamati a fare noi oggi!
Da segnalare infine che, vista la partecipazione, per Bersani più che il Fonato ci sarebbe voluto lo stadio!