(Foto di Giuseppe Santamaria)
La 44^ Stagione Teatrale del Teatro Comunale di Thiene offre di questi giorni la commedia di Agatha Christie “Testimone d’accusa” messa in scena dal Teatro Stabile del Veneto.
Si tratta di un intricato caso giudiziario, con continue sorprese, in cui c’è un indiziato di omicidio, Leonard Vole (Giulio Corso) coinvolto in un processo in cui è difeso da Sir Wilfrid (Paolo Triestino) e dove diventa determinante la testimonianza della moglie (che poi non risulta essere lo) Romaine (Vanessa Gravina).
A riassumere in modo succinto la trama è in questo caso un’impresa per noi ardue, per non rischiare di rovinare l’effetto suspense su cui è basato il gioco della commedia.
Le note di regia dicono che ci sono altri otto personaggi, oltre a sei giurati, questi ultimi scelti tra il pubblico.
Diciamo che si è trattato di una prova di buon teatro, soprattutto efficacemente recitato, nonostante i diversi tipi di ruolo da interpretare. Alla lunghezza, soprattutto del processo, si è sopperito con vari espedienti ma soprattutto con la suspense creata dal racconto di Agatha Christie.
Il finale poi è stato, si potrebbe dire pirotecnico, con un veloce susseguirsi di ribaltamenti della situazione; la tecnica sembra essere quella di offrire un particolare per dare allo spettatore l’illusione di scoprire lui in anteprima la verità sulla vicenda, smentita alcuni minuti dopo da un ribaltamento della situazione… insomma una specie di emozione a singhiozzo, che ti attrae e diverte nello stesso momento.
Una particolare cura ci sembra sia stata posta dalla regia nei costumi, con le vistose parrucche dei giudici britannici e il formalismo tutto inglese nei rapporti umani.
In questo senso, mentre tutti gli attori (giuria compresa) hanno caratterizzato coerentemente il proprio ruolo, con un sir Wilfrid statutario, più articolata, come richiesto dal personaggio, l’efficace interpretazione di Vanessa Gravina nel non facile enigmatico ruolo di Romaine.