(Nella foto, il Gorgo del Beco, in Val Barbarena di Tonezza)
Dopo un doveroso omaggio alle donne, ricordiamo che quest’anno l’8 marzo ricorre anche l’80° anniversario della morte del magg. britannico John Prentice Wilkinson, Freccia, avvenuta in località Gorgo del Beco in Val Barbarena di Tonezza; la ricorrenza è stata celebrata 7 marzo presso la Sala Riunioni del Comune di Caltrano, con la presentazione della pubblicazione dal titolo “Le Carte di Freccia”, opera a più mani di F. Caltran, E. Dal Santo e F. Offelli.
Si tratta di una raccolta di circa 80 documenti originali, con traduzione a fronte in italiano quando proveniente dagli Archivi inglesi, sull’attività del maggiore Wilkinson, Freccia, comandante della Missione Alleata “Ruina”, paracadutato il 12 agosto 1944 a Bocchetta Paù di Caltrano insieme a Christopher Woods (Colombo) e Archibald Douglas (Archie).
La Missione “Ruina, aveva il compito di coordinare le forze partigiane operanti nella zona ‘dal Garda al Grappa’ in un Comando Unico che gli Alleati intendevano utilizzare nella fase finale della guerra; per il Comando Alleato, la Missio-ne “Ruina” era divenuta il punto di riferimento di tutte le Missioni britanniche allora operanti nel Veneto.
La morte di Freccia, avvenuta l’8 marzo 1945, è stata ben chiarita e documentata anche processualmente come do-vuta ad un ‘incontro casuale” con una pattuglia di nazisti altoatesini, scontrandosi ancor oggi contro le varie tesi complottistiche in seguito emerse, talvolta più per spirito polemico che per amor di verità.
Avvalendosi di quanto emerso dalle testimonianze giurate in prima persona, integralmente riportate in “Le Carte di Freccia”, un’inchiesta militare alleata si concluse con un processo, svoltosi a Bologna l’1-2 aprile 1946, in cui il Tri-bunale Militare Alleato emise due condanne a morte, condanne poi commutate in anni di prigione.
Questa verità processuale, ormai da decenni normalmente accettata dagli inglesi, non ha comunque impedito il nasce-re e lo svilupparsi da noi di versioni fantasiose sulla sua morte, destino tipico per personaggi che, come Freccia, per il loro carisma, nel tempo sono diventati un mito popo-lare.
Gli autori della pubblicazione sono partiti dalla convinzione che anche per Freccia sia venuto il momento di distinguere ciò che è documentabile, e quindi storicamente sostenibile, dal “Mito di Freccia” che per ammirazione popolare, per nostalgia di ricordi personali, quando non per uso ideologicamente strumentale, si continua ancor oggi ad alimentare.
Forse il modo migliore per onorare il maggiore britannico John Prentice Wilkinson, Freccia, a 80 di distanza dalla sua morte, combattendo per noi nella Resistenza sulle nostre montagne, è quello di lasciarlo finalmente riposare in pace nel Cimitero Militare Alleato di Padova