Scusa sono in riunione, ti posso richiamare?

TEATRO

[foto di Giuseppe Santamaria]
Si è trattato decisamente di teatro leggero, quello che ti fa passare un paio di ore spensierate, con qualche sana risata, senza oberarti con pesantezze cerebrali; stiamo parlando della commedia “Scusa sono in riunione… ti posso richiamare” scritta e diretta dal giovane Gabriele Pignotta, recentemente andata in scena al Teatro Comunale di Thiene, nell’ambito della 41^ Stagione Teatrale, che sembra resistere bene alla pandemia.
La vicenda narrata è quella di cinque amici che si sono laureati insieme e che un paio di decenni dopo si ritrovano, facendo in qualche modo il bilancio delle loro diverse esperienze di vita.
Su questo incontro nostalgico, uno di loro, Lorenzo il tecnologico, ha ben pensato di imbastire segretamente un reality, registrando i personaggi nel loro incontrarsi e scontrarsi e giocando con loro come se fossero marionette da manovrare.
Così un onesto padre di famiglia con due figli, Tommaso, dal regista Lorenzo, per esigenze di reality, viene fatto passare per gay, giusto per essere alla moda, con sorpresa di tutti i compagni che si trovano a dover interagire con lui in una nuova, e irreale, dimensione.
Forse questa sottesa critica al proliferare dei reality è l’unica istanza vagamente impegnata, sul piano sociale, riscontrabile nella commedia, che per il resto si svolge sul piano della leggerezza, della gag divertente, con cui i personaggi raccontano la loro vita, fatta di alti e bassi.
Quando in teatro il racconto si basa sulla successione di gag comiche e leggere, diventa fondamentale il ritmo, con una battuta divertente che deve incalzare la successiva creando un effetto sorpresa di rinforzo comico; quel che si dice il ritmo.
Su questo aspetto, la regia di Gabriele Pignotta, per altro simpaticamente efficace come attore comico, ci è sem-brata avere qualche titubanza, dovuta a insistenze secondo noi evitabili, mentre abbiamo apprezzato il gioco dei rallenty, cioè la ripetizione all’incontrario di un’azione scenica, che nel teatro, a differenza dl cinema, non è poi così semplice.
Buona per tutti e cinque gli attori in scena la recitazione, che si mantiene sempre vivace e spiritosa, con sottesa un po’ di ironia, come contropartita per quanto la vita non ha dato ai nostri laureati.
Vanessa Incontrada, che ha fatto riempire il Comunale di Thiene, ha dimostrato il suo mestiere anche in una parte leggera, in cui da donna matura e navigata sa accettare le debolezze altrui, sciogliendole in una signorile ironia.
Insomma, una commedia che ti porta dentro la magica ‘leggerezza dell’essere’, che di questi tempi all’andare a teatro è difficile chiedere di più.

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