Uno spot … osceno

ATTUALITÀ

Gira di queste settimane, almeno sulla Rai, uno spot pubblicitario in cui il Consiglio dei Ministri annuncia perentoriamente che “da oggi” l’evasione fiscale è finita!
Quel tizio che al ristorante ordina senza pudore quanto c’è di più costoso, aragoste e una bottiglia del miglior champagne, anzi due, … “tanto paga lui!”, ci viene assicurato, avrebbe i giorni contati; “da oggi” la festa è finita!” Non sappiamo se in Italia ci sia qualche allocco che ancora crede a queste ridicole boutade, molto al di sotto di quello che una volta si chiamava “il comune senso del pudore!”
Noi ci chiediamo infatti con che pudore si faccia questo tipo di roboante “pubblicità progresso” da regime da parte di un governo che finora si è distinto per l’offensivo, massiccio ricorso alle diverse forme di condono fiscale, che sono sempre e comunque un’offesa alla dignità di chi le tasse le paga. (“Salvini. Meloni, governo dei condoni!” recitava recentemente un cartello in piazza).
Non solo, ma finito di condonare l’evasione pregressa, ora con il ‘concordato preventivo” si è cominciato a tentare di condonare persino l’evasione fiscale a venire, insomma quella futura, dando per scontato che, contrariamente a quanto affermato dallo spot, l’evasione fiscale continuerà anche dopo ‘oggi’.
Ve lo immaginate voi che se uno che può trattare, decidendo quanto pagare di tasse, si metta a dichiarare tutto l’imponibile che prevede di accumulare. Per prudenza è meglio dichiararne la metà, perché di questi tempi non si sa mai come andranno le cose, anzi dichiarando un quarto… facciamo un decimo, che dico… un bel 1% tondo tondo che siamo più sicuri e su quello andiamo a ‘concordare’, naturalmente al ribasso.
Intanto al ristorante il tizio dell’aragosta e champagne sta pensando: “ma perché devo pagare io… se paga lui”.
E continua tranquillo a non pagare in attesa prossimo condono che, con Meloni e Salvini al governo, sicuramente non si farà attendere.
Questo mentre il lui del “tanto paga lui” dello spot continuerà a pagare tutto e sempre di più, senza alcuna possibilità di condoni o di concordati, considerato che la tanto sbandierata diminuzione delle tasse resta solo un ipocrita slogan, l’ennesima promessa elettorale non mantenuta, parente delle accise sulla benzina da eliminare.

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