Una bella giornata a Milano

ARTE

Recentemente, con alcuni amici pensionati, viaggiando comodamente ai 280 all’ora sulla Freccia Rossa, siamo andati per una giornata a Milano.
Scopo del viaggio era la visita alla Mostra di Pittura di Giorgio De Chirico in Palazzo Reale, aperta il 25 settembre e ormai alla scadenza.
Ci aveva sempre colpito la pittura metafisica di questo importante autore, e ci interessava vedere una esposizione il più possibile completa della sua opera. L’occasione della Mostra di Milano era ghiotta soprattutto perché, a 50 anni di distanza dalla precedente, presentava opere dell’autore sparse nel principali musei del mondo.
Noi credevamo che, incamminatosi sulla strada della pittura metafisica, in cui collegava le sue origini elleniche con la mitologia e la pittura astratta del periodo, De Chirico avesse costantemente perseguito questa scelta; invece, abbiamo scoperto, in mezzo c’è stato un periodo di arte figurativa, in cui si è espresso in opere importanti, tra le quali certamente spiccano i suoi intensi auto-ritratti; un periodo figurativo dopo il quale è tornato ad una più matura fase di opere metafisiche, particolarmente importanti e a volte inquietanti.
Dopo aver pranzato praticamente sotto la Madonnina del Duomo, oltrepassata la elegante Galleria, a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, abbiamo visitato la sala dove è attualmente esposta “L’Annunciazione”, opera di Filippino Lippi, pittore di fine ‘400. Si tratta di due “tondi” in cui appare nel primo l’Angelo e nel secondo Maria. Mentre la Madonna è rappresentata come una donna matura, diversa dalla giovane ragazza evangelica, colpisce la figura dell’Angelo intensamente espressiva nel rappresentare il momento dell’annuncio.
Una bella passeggiata fino alla restaurata darsena dei Navigli, vivendo anche la Milano da bere, con la sosta in uno dei tanti bar della zona, per poi tornare verso la Stazione Centrale con la comoda metropolitana.
Qualche difficoltà abbiamo incontrato nel farci indicare dove si trova l’ormai famoso Binario 21, diventato Monumento alla Shoah di Milano.
Ci ha colpito il fatto che il luogo sia presidiato dalle forze dell’ordine, con soldati armati che controllano anche le borse col metal detector; è un segno dei tempi che un luogo simile sia considerato un punto sensibile per possibili attentati fascisti. Dentro abbiamo visto il binario 21, con i carri che da qui partivano verso i campi di sterminio, e l’enorme elenco illuminato di chi su quei carri è salito, tra cui Liliana Segre. Ironico e beffardo è risultato un cartello d’epoca in cui a proposito dei carri-bestiame si legge “Vietato il trasporto di persone”.

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