Stiamo ancora vivendo quella che potremmo definire una “lunga estate calda”; naturalmente intendiamo calda non solo per le temperature, ma per il clima politico che stiamo vivendo in Italia e soprattutto in Europa.
Ci sono in aria diversi sintomi che ci fanno intuire che il clima generale in Europa stia cambiando, soprattutto dopo e in conseguenza delle recenti elezioni del Parlamento Europeo.
Diciamo anzitutto che sono molti i sintomi di un declino in Europa dell’ondata sovranista, che sta sempre più rivelandosi un vacuo fuoco di paglia.
Crediamo che il caso emblematico sia quanto è successo in Francia. Di fronte al successo europeo del partito di Marie Le Pen, determinato secondo noi dalla politica guerrafondaia di Macron, questi ha sciolto le Camere e indetto nuove elezioni; è stato a questo punto che di fronte al pericolo del sovranismo della Le Pen i francesi hanno dato la maggioranza alla sinistra, che adesso cerca di formare un governo con il centro di Macron.
In Italia la premier Meloni, forte del suo consenso personale, sembra non accettare che questo sia un fatto locale e non europeo; tanto che assurdamente avanza pretese sulla Commissione Europea a cui ha votato contro. Impietosamente dobbiamo registrare un ulteriore ridimensionamento della Lega sovranista di Salvini.
Ma è un po’ tutta la situazione italiana che sembra essere disgiunta dal contesto europeo, opponendo le bizze personali alle regole di una coerente gestione democratica.
Per fortuna che in Europa non si fanno intimidire da chi, come la Meloni, vuol cambiare A SUO PIACERE le regole del confronto democratico: il suo successo in Italia non ha riscontro in Europa, ne prenda atto: l’Europa non è l’Italia!
Come dire che in Europa vige un clima di serietà nella gestione democratica del potere che certo non si respira in Italia, per incompetenza da una parte ma per arroganza totalizzante del potere dall’altra.
Le Olimpiadi di Parigi, al di là dei risultati sportivi, possono essere considerate uno specchio della attuale realtà europea; a partire magari proprio dallo spettacolo dell’inaugurazione che, per quanto non mancasse di punte di perplessità, rappresentava con sufficiente realismo, piaccia o non piaccia, la realtà europea di oggi, per quanto in Italia la si voglia nascondere.
D’altronde che l’informazione governativa in Italia edulcori la realtà lo dimostra anche quel milione di telespettatori che recentemente hanno abbandonato i tg della Rai.
Per giorni e ore le Olimpiadi francesi ci hanno fatto sognare un mondo in cui atleti di tutti i paesi del mondo erano in competizione, cercando di superarsi l’un l’altro con un sano spirito sportivo e con regole uguali per tutti. Un clima che, purtroppo veniva interrotto dai notiziari tg in cui, in Palestina come in Ucraina, la mancanza di volontà di derimere i conflitti attraverso un pacifico e costruttivo confronto, sta portando alle tragiche distruzioni, con morte di persone, soprattutto bambini, cui dobbiamo ogni giorno assistere attraverso i nostri schermi.