Sin dai tempi di Jonathan Swift l’espressione “modesta proposta” (‘a modest proposal’) viene usata ironicamente come soluzione impossibile e assurda ad un problema sociale impellente.
Noi, molto modestamente, avanziamo una “modesta proposta” per tentare di risolvere il problema delle guerre in atto, con le immagini raccapriccianti che i tg ci propinano ad ogni pasto.
La nostra modesta proposta sarebbe che uno dei contendenti la smetta di rincorrere la vendetta, con il dovere di reagire. In questo momento, ma la situazione è in continuo cambiamento, Israele è in procinto di doverosamente vendicare con un attacco ancora più duro, un duro attacco iraniano che a sua volta era una vendetta dovuta per un precedente attacco israeliano, che a sua volta… così da almeno 50 anni, per quanto ricordiamo noi.
Se uno dei due contendenti, questa è la nostra modesta proposta, non reagisse con la vendetta, probabilmente, diciamo probabilmente, spiazzerebbe l’altro al punto da spingerlo a non sentirsi in obbligo di reagire a sua volta, sperabilmente interrompendo la spirale di una sempre maggiore violenza.
Non possiamo sapere come reagirà la controparte, ma di sicuro, se uno non attacca, l’altro non avrebbe più il pretesto per contrattaccare.
Questa nostra ‘modesta proposta’, a guardar bene, si pone su una posizione intermedia fra l’urgente richiesta di un immediato “cessate il fuoco” di papa Francesco e un evangelico “porgi l’altra guancia”, troppo divino per essere qui messo in campo. Molto più semplicemente, se alla faida storica tra ebrei e arabi togliamo la giustificazione, anzi l’obbligo della vendetta, potrebbe venire interrotta la spirale che porta a usare la violenza contro chi usa la violenza contro di noi.
Per quanto invece riguarda la situazione in Ucraina, noi riteniamo inutile pensare di risolvere militarmente il conflitto, magari mandando i droni a bombardare Mosca.
Quella in Ucraina è una guerra che ormai, visto quello che è costata e sta costando, è comunque per tutti una ‘guerra persa’ che, modesta proposta, prima finisce, meglio è per tutti, non solo russi e ucraini, ma per gli europei, lasciando perdere i masters-of-wars che il prossimo 5 novembre tentano di vincere le elezioni negli Usa. Per quanto europei e americani riempiano gli arsenali di Zelenski, ormai è più che evidente, ucraini non riusciranno mai a sconfiggere la ‘grande’ Russia di Vladimir Putin.
La Nato, da quando è nata, è vissuta finora senza l’Ucraina; è davvero, ci chiediamo, questo avamposto verso la Russia che vale le distruzioni e le sofferenze che il popolo ucraino sta soffrendo? Possono queste distruzioni e sofferenze essere giustificate all’ambizione di uno Zelenski che non è disponibile a trattare nemmeno un cessate il fuoco umanitario?
Naturalmente che uno debba cominciare a cedere, è solo la nostra “modesta proposta”!